Fertilia e Maristella: l’Istria trapiantata in terra sarda

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Fertilia e Maristella: l’Istria trapiantata in terra sarda

“Riparlare FRATERNAMENTE” degli Istriani di Fertilia e Maristella d’Alghero credo sia un positivo sentimento che a noi non è mai mancato. Nacqui 15 anni dopo l’arrivo di Don Francesco, l’eroica guida non solo spirituale (era il parrocco del paese) ma umana della comunità profuga che nella terra sarda nel 1947 approdava. Il giornalista Coslovich, nell’articolo di luglio, riporta come un cronista deve fare le parole di una degli Istriani, una tra le persone più note. Parole vere, parole sincere che fuoriescono da ferite appena assopite dai trascorsi 60 anni. Non bisogna aver paura della verità, come non bisogna aver timore di ciò che le labbra della nostra gente pronunciano. Il rispetto deve essere massimo verso coloro che per davvero vissero quei tragici momenti della storia. Un rispetto senza ma e senza se…pena un “rispetto” che sarebbe fasullo. E’ condivisibile che il prof. Mura voglia placare eventuali spunti polemici, credo però che non bisogna temere se le persone, vittime di una storia ingiusta, sentano il desiderio di esprimersi. Fertilia è il paese che mi ha dato la luce, nel quale ho colto i suoni del dialetto istriano, dove ho mosso i primi passi e le prime amicizie, dove ho conosciuto il meraviglioso mare ed i profumi sardi. Permetteteci di “riparlare fraternamente” con coloro che in effetti ci videro come estranei, come intrusi di una realtà, il tempo poi ha fatto ammorbidire simili istintività, in tanti si sposarono con la fiera gente sarda. Ma permetteteci di riflettere tra noi e con voi. Non sapete ciò che esattamente abbiamo subito, non comprenderete fino in fondo il dolore e le lacerazioni intime che ci hanno travagliato. Sono nostre, sono intime, nostre e solo nostre. Lasciate anche noi la fierezza delle nostre origini. Non toglietici l’orgoglio della nostra appartenenza culturale. Dopo 18 anni di girovagare in Sardegna, da 30 anni vivo in quel “continente” che è sempre Italia, la Patria che i nostri genitori, i nostri nonni scelsero con sofferenza per ben due volte: per nascita ed opzione di vita. Il livore è l’unico abbaglio notato in noi, livore che invece non ci appartiene, tutti conoscono ed apprezzano la nostra pacificità d’animo, la nostra laboriosità, il silenzioso ed umile lavoro che abbiamo svolto nel dissodamento delle terre e che ognuno nel nostro continuiamo a svolgere. Non sento il bisogno di essere compatito ma semmai, mediante un “riparlare fraterno”, vorrei essere capito. Ho un sogno nel cassetto: che la condivisione del passato avvenga attraverso un amorevole innesto del presente per progettare un futuro dove Fertilia possa divenire quell’istituzione comunale di cultura giuliano-dalmata, ospitata in terra sarda, avendo a rappresentanza dei suoi cittadini finalmente un sindaco di origine istriana. Ecco che allora, solo allora, quella targa sulla rotonda che guarda il Golfo di Alghero diventerebbe realtà e meraviglioso esempio di Armonizzazione tra gli uomini. Concludo con una accorata raccomandazione. Non dite che “l’Italia ci ha accolto”! Non siamo estranei a questa che per noi è la nostra unica Patria: eravamo, siamo e saremo per sempre Italiani d’ Istria, Fiume, Dalmazia!

Pietro Luigi Crasti (Visintini)

..ecco cosa ha risposto LORENA CALEBOTTA subito dopo il mio scritto,  figlia di EDDA SBISA’ (l’istriana che h a rilasciato l’intervista a IL PICCOLO di Trieste) sulla mia bacheca di FACEBBOOK:http://www.facebook.com/profile.php?id=100001204393920#!/photo.php?fbid=134552596594886&set=a.134552146594931.38021.100001204393920&po=1&notif_t=photo_comment

“per questo articolo sul piccolo se sta una mezza baruffa il Mura e ilDario voleva che Edda firmasse una lettera scritta da lori per dir che non la gaveva ditto quelle frasi ma naturalmente mammma ga risposto che la se sempre disponibile per dir sempre quel che la pensa non bugie per far bella figura!!e la se ga rifiutà de firmar e lori ga lostesso fatto l’articolo dopo che i ga dà la lettera a tutta fertilia disendo che edda ga offeso tutti! mamma non ga avudo ne casa ne il negozio con la legge dei profughi oggi paghemo un affitto de €1300,00 e ancora non se parla de vender mentre qualchedun che parla ga avudo terren casa scivolo per andar in pension e fino a ieri non iera gnanche profugo o perlomeno el se scondeva!?”

di seguito l’articolo di riferimento (gli articoli che seguono sono tratti dall’archivio online del quotidiano IL PICCOLO di TRIESTE):

«Fertilia, riserva indiana istro-dalmata ancora piena di dolore e livore»

il Piccolo — 18 luglio 2009   pagina 20   sezione: TRIESTE

«Qui nel 1947 la Sardegna accolse fraterna gli esuli dell’Istria di Fiume e della Dalmazia»: suona sarcastica l’iscrizione riportata sulla colonna del leone di S. Marco che campeggia sul lungomare di Fertilia. La ex colonia fascista del 1939 è ancor oggi una «riserva indiana» per i pochi sopravvissuti istro-dalmati che hanno dovuto abbandonare le «terre redente» nel lontano dopoguerra. Il rapporto tra il microcosmo istro-dalmato e la vicina Alghero non sembra essere dei più idilliaci. La minoranza catalana di Alghero, di lunga e consolidata tradizione, gode di un prestigio e di un fascino che l’enclave istriana se lo sogna. Ho incontrato, chiusa nel suo ristorante pasticceria di via Pola, la signora Edda Sbisà. Arrivata a Fertilia nel lontano 1947, sembra essere sbarcata in Sardegna il giorno prima. Ricorda la sua Orsera in Istria come fosse ieri e lungo le pareti della sala da pranzo non trovi che foto e carte geografiche dell’Istria e della Dalmazia. Afferma che nessuno li ha mai veramente accettati in Sardegna, né lo stato li ha mai veramente aiutati. Sua figlia, nata a Fertilia, parla ancora il dialetto istro-veneto e lamenta che suo figlio, scendendo dal pullman, dopo una gita scolastica, è stato apostrofato da un insegnante come «un zingano». Luciano, zaratino, mi dice che non ha mai più messo piede in Dalmazia dopo la fuga, ma fino a pochi anni fa alcuni di loro organizzavano dei brevi tour di tre, quattro giorni, per rivedere i lontani paesi di origine. Un mix di nostalgia, di orgoglio, di vittimismo, pervade le anime di questi miei fratelli lontani. Io che sono istriano, che parlo la loro «lingua», che ho abbandonato l’Istria nel 1955, stento a riconoscermi nel loro livore. Nello stesso tempo li capisco e li compatisco. Penso che sia doloroso vedere ogni sera calare il sole sul mare e pensare che quel tramonto tocca la sponda adriatica alle loro spalle, troppo lontana per essere raggiunta anche solo con il pensiero. Penso che questo dolore risentito, andrebbe elaborato, come si fa per un lutto; penso che non è bastato dare le case e il lavoro ai nostri antichi profughi, ma che bisognerebbe offrir loro un’occasione culturale, uno spazio pubblico per manifestare ciò che sentono. Per troppo tempo sono stati vittime della retorica, citati in ogni discorso ufficiale, spesso preda del patriottismo reboante della destra. Ripercorrendo le vie geometriche della ex colonia fascista, tra via Fiume, Pola, Cherso, Parenzo, Rovigno, Istria…, mi sono sentito a casa, ma come in un sogno un po’ angosciante ho rivisto i campi profughi di un tempo sparsi per tutta l’Italia. Ho rivisto mio padre che a quarant’anni ha ricominciato da zero, lavorando come «un negro», ingegnandosi a fare l’orologiaio, l’elettricista, il carpentiere in ferro ecc. Ho pensato alla fierezza e alla laboriosità della mia gente, così simile a quella sarda. Ho pensato che dei tre sono stato l’unico figlio che ha studiato grazie all’Italia che ci ha accolto. Ma tutto questo ancora non basta perché bisogna incominciare a riparlane, «fraternamente», come sta scritto sulla colonna del leone di San Marco di Fertilia. Marco Coslovich

1 a risposta:

«La città di Fertilia è un esempio dell’integrazione dei giuliano-dalmati»

il Piccolo — 05 agosto 2009   pagina 20   sezione: TRIESTE

L’articolo apparso sul Piccolo il 18.7, pagina 20, a firma di Marco Coslovich, ha creato più di un malumore tra gli abitanti di Fertilia. A leggere alcuni passi del testo come «Il rapporto tra il microcosmo istro-dalmato e la vicina Alghero non sembra dei più idilliaci», «Un mix di nostalgia, di orgoglio, di vittimismo pervade le anime di questi miei fratelli lontani», e ancora «… stento a riconoscermi nel loro livore», sembra che l’autore, reduce da una recente visita alla borgata algherese, sia stato turbato dall’eco di alcune parole, dette da un paio di intervistati, che hanno scomodato nel suo vissuto qualche irrequieto fantasma. È forse il caso di ricordare che l’attaccamento alle proprie radici dona senso all’esistenza di ciascuno e si manifesta con sentimenti forti e nobili come l’amore per la propria famiglia e la propria terra; non vedo quindi cosa si possa rimproverare a una delle persone intervistate, che ricorda la sua Orsera, lasciata forzatamente nel ’47, come se fosse ieri e che ama circondarsi di foto dell’Istria e della Dalmazia; pur se la stragrande maggioranza degli esuli che abitano a Fertilia non condivide quanto la stessa avrebbe dichiarato nei confronti dello Stato e dei cittadini di Alghero. Non è affatto vero, infatti, che i rapporti tra gli esuli giuliano-dalmati e i sardi e i ferraresi della borgata non siano buoni; sono invece sicuro di poter affermare il contrario. Penso che una più attenta osservazione del contesto avrebbe consentito al signor Coslovich di dare dei giudizi meno approssimativi su Fertilia che rappresenta un mirabile esempio d’integrazione e di serena convivenza tra etnie diverse: i colori ferraresi che bonificarono quella porzione della Nurra, gli algheresi, gli istriani e altri profughi che hanno dato impulso alla viticoltura, alla pesca e al turismo e col loro lavoro hanno contribuito a rendere la Riviera del corallo e il territorio circostante uno dei posti più affascinanti e ospitali della Sardegna. prof. Fabio Mura presidente dell’Ente giuliano di Sardegna

2 a risposta:

 

Profughi a Fertilia

il Piccolo — 09 settembre 2009   pagina 20   sezione: TRIESTE

Sono rimasta dolorosamente colpita e amareggiata nel leggere la lettera del signor Coslovich pubblicata sul «Piccolo» del 18 luglio: non capisco tanto rancore e livore nei confronti della «nostra gente» approdata a Fertilia nel 1947. Lui è venuto in Italia nel 1955 quando ormai era incominciata la ripresa e la ricostruzione; fosse venuto o meglio scappato come noi dal terrore delle foibe nel 1947 e prima ancora, abbandonando tutto, casa, lavoro, scuola, avrebbe trovato un’Italia semidistruttua dove regnava miseria e disoccupazione e noi che arrivavamo a frotte eravamo accolti dalla popolazione né più né meno degli extracomunitari d’oggi e come dargli torto quando a loro mancava anche il pane! Fertilia era allora un paese pressoché disabitato e brullo, basta guardarsi il «video» ormai divenuto storico, dell’arrivo di don Francesco Dapiran con un gruppo di giovani ardimentosi mandato in perlustrazione del posto che avrebbe dovuto accogliere i primi profughi istriani: un deserto! Arrivati in seguito, armati di buona volontà e tanta forza d’animo, si rimboccarono le maniche e si inventarono un lavoro perché Fertilia, oltre alla chiesa ancora da ultimare, la scuola, la caserma dei carabinieri e l’asilo delle suore, non offriva altro; niente negozi, nessun posto di lavoro! Hanno sgobbato a stradicare palme nane dalla terra secca per piantare qualcosa! Se Fertilia è oggi la ridente e accogliente cittadina che tutti conosciamo e amiamo è anche merito della «nostra gente» che per il carattere cordiale s’è ben amalgamata con la popolazione algherese, altro che «riserva indiana»! Al bar ristorante di Edda Sbisà entrano tutti non solo per l’ottima cucina ma per la spontaneità e cordialità di Edda! Nerina Milia

 

 

 

 

 

Fertilia e Maristella: l’Istria trapiantata in terra sardaultima modifica: 2010-10-16T17:07:00+02:00da plcrasti
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6 pensieri su “Fertilia e Maristella: l’Istria trapiantata in terra sarda

  1. ..bene Giusy la tua voglia di documentarti.
    Vorrei solo aggiungere che sono fatti umani, di uomini e donne, spesso con famiglie, che fanno parte del nostro mondo..che hanno sofferto ed ancora oggi non hanno un certo, certissimo punto di riferimento culturale se non le briciole del dramma che è rimasto loro in mano, attraverso le testimonianze dei familiari.

    Credo che dobbiamo sempre guardare verso la ricerca delle soluzioni ai problemi, anche, come in questo caso, rivestono un carattere di drammaticità.

    La differenza tra essere degli Umani e No..sta proprio tutta qui secondo me.
    con simpatia 🙂

  2. CITTA’ D’ITALIA CHE HANNO ONORATO I MARTIRI DELLE FOIBE NELLA PROPRIA TOPONOMASTICA
    Un sentito ringraziamentoa tutte le Amministrazioni che hanno onorato i Caduti delle Foibe sia nella propria toponomastica che nei Monumenti commemorativi.
    Città – Alfabetico
    ABBIATEGRASSO (Milano) Parco Martiri delle Foibe –
    ACQUAVIVA DELLE FONTI (Bari) Via Martiri delle Foibe –
    ACQUI TERME (Alessandria) Piazza Martiri delle Foibe –
    ALBANO SANT’ALESSSADRO (Bergamo) Via Martiri delle Foibe –
    ALBIGNASEGO (Padova) Viale Martiri delle Foibe –
    ALESSANDRIA Via Esuli Istriani, Fiumani e Dalmati –
    ALESSANDRIA Via Vittime delle Foibe –
    ALGHERO fraz. Fertilia (Sassari) Via Martiri delle Foibe –
    ALLERONA scalo (Terni) Largo Martiri delle Foibe –
    ALTAMURA (Bari) Via Caduti delle Foibe –
    ALTAVILLA VICENTINA fraz. Tavernelle (Vicenza) Via Martiri delle Foibe –
    ANCONA Scalinata Italiani di Istria Fiume e Dalmazia –
    ANTRODOCO (Rieti) Giardino Martiri delle Foibe –
    AREZZO Largo Martiri delle Foibe –
    ARONA (Novara) Largo Martiri delle Foibe –
    ASSISI – S.Maria degli Angeli (Perugia) Via Martiri delle Foibe –
    AVEZZANO (L’Aquila) Via Martiri delle Foibe –
    BADIA POLESINE (Rovigo) Via Martiri delle Foibe –
    BARANZATE (Milano) Giardino Martiri delle Foibe –
    BARI Via Martiri delle Foibe –
    BASCHI (Terni) Piazza Martiri delle Foibe –
    BASSANO DEL GRAPPA (Vicenza) Via Martiri delle Foibe –
    BAUCINA (Palermo) Via Martiri delle Foibe –
    BELLUNO Piazzale Vittime delle Foibe –
    BENEVENTO Piazzale Martiri delle Foibe –
    BETTONA (Perugia) Via Martiri delle Foibe –
    BIASSONO (Monza-Brianza) Via Martiri delle Foibe – Istria (1943 – 47) –
    BOLOGNA Giardino Martiri d’Istria, Venezia Giulia e Dalmazia, –
    BOLOGNA Rotonda Martiri delle Foibe –
    BOLZANO Ricordo Martiri delle Foibe (T) –
    BONATE SOPRA (Bergamo) Parco Martiri delle foibe –
    BORGO SAN DALMAZZO (Cuneo) Piazzale Vittime delle Foibe –
    BRA (Cuneo) Piazza Martiri delle Foibe –
    BRESCIA Via Martiri delle Foibe –
    BRESCIA Via Vittime d’Istria, Fiume e Dalmazia –
    BRINDISI Via Martiri delle Foibe –
    BRONI (Pavia) Via Martiri delle Foibe –
    BRUGHERIO (Monza-Brianza) Parco Martiri delle Foibe –
    BUDRIO (Bologna) Via Vittime delle Foibe –
    BUSSOLENGO (Verona) Viale Martiri delle Foibe –
    CAGLIARI Parco dei Martiri delle Foibe –
    CALCINAIA fraz. Fornacette (Pisa) Via Vittime delle Foibe –
    CALCINATO (Brescia) Via Martiri delle Foibe –
    CALOLZIOCORTE (Lecco) Parco Martiri delle Foibe –
    CAMAIORE (Lucca) Via Martiri delle Foibe –
    CAMOGLI (Genova) Scalinata Martiri delle Foibe –
    CANICATTI (Agrigento) Via Antonio Di Gioia – Vittima delle Foibe –
    CANICATTI (Agrigento) Via Angelo Garlisi – Vittima delle Foibe –
    CANNARA (Perugia) Piazza Martiri delle Foibe –
    CARAPELLE (Foggia) Via Martiri delle Foibe –
    CARATE BRIANZA (Monza e Brianza) Piazzale Martiri delle Foibe –
    CARDITO (Napoli) Via Martiri delle Foibe –
    CASALE MONFERRATO (Alessandria) Via Vittime delle Foibe –
    CASALVECCHIO SICULO (Messina) Proposta attesa delibera –
    CASERTA Via Martiri delle Foibe –
    CASPERIA (Rieti) Piazza Martiri delle Foibe (Delibera N. 2 del 17 marzo 2010 – attesa inaugurazione) –
    CASSANO DELLE MURGE (Bari) Parco ai Martiri delle Foibe e all’Esodo Istriano-giuliano-dalmata –
    CASTEL MAGGIORE (Bologna) Rotonda Martiri delle Foibe –
    CASTELFRANCO EMILIA (Modena) Via Martiri delle Foibe –
    CASTELLABATE fraz. Lago di Castellabate (Salerno) Via Martiri delle Foibe –
    CASTELLABATE fraz.. San Marco (Salerno) Via Giovanni Romito – Vittima delle Foibe –
    CASTELLABATE fraz.. San Marco (Salerno) Via Norma Cossetto –
    CASTELLAMONTE (Torino) Via Martiri delle Foibe –
    CASTELNUOVO DEL GARDA (Verona) Via Martiri delle Foibe –
    CASTIGLIONE DELLE STIVIERE (Mantova) Via Martiri delle Foibe –
    CATANIA Via Martiri delle Foibe –
    CEGLIE MESSAPICA (Brindisi) Via Martiri delle Foibe –
    CERVETERI (Roma) Via Martiri delle Foibe –
    CERVIA (Ravenna) Parco Martiri delle Foibe –
    CERVIGNANO (Udine) Piazza dell’esodo istriano, Giuliano e Dalmata –
    CHIARI (Brescia) Piazzetta Martiri delle Foibe –
    CHIOGGIA (Venezia) Piazzale Martiri delle Foibe –
    CHIOGGIA (Venezia) Giardini all’Esule istriano, giuliano e dalmata –
    CHIUPPANO (Vicenza) Via Martiri delle Foibe –
    CHIVASSO (Torino) Via Martiri d’Istria e Dalmazia –
    CISTERNA DI LATINA (Latina) Piazza Martiri delle Foibe e agli esuli di Istria, Fiume e Dalmazia –
    CITTA’ DI CASTELLO (Perugia) Via Martiri delle Foibe –
    CIVITANOVA MARCHE (Macerata) Via Martiri delle Foibe –
    CIVITAVECCHIA (Roma) Parco Martiri delle Foibe – Parco Uliveto –
    COGGIOLA (Biella) Largo Vittime delle Foibe –
    COLLEGNO (Torino) Giardino Esuli italiani d’Istria, Fiume e Dalmazia –
    COMO Piazza Martiri Foibe Istriane –
    COMO Rondello Don Angelo Tarticchio –
    COMO fraz. Albate Giardini Martiri italiani delle Foibe istriane –
    CONEGLIANO (Treviso) Via Martiri delle Foibe –
    COPERTINO (Lecce) Via Martiri delle Foibe –
    CORNAREDO (Milano) Via Vittime delle Foibe –
    CORROPOLI (Teramo) Piazza Martiri delle Foibe –
    CORTEMAGGIORE (Piacenza) Via Martiri delle Foibe –
    COSTA VOLPINO (Bergamo) Parco Martiri delle Foibe –
    CREAZZO (Vicenza) Via Martiri delle Foibe –
    CREMA (Cremona) Piazza Istria e Dalmazia (Martiri delle Foibe) –
    CRESCENTINO (Vercelli) Via Martiri delle Foibe –
    DANTA DI CADORE (Belluno) Via Vittime delle Foibe –
    DESENZANO DEL GARDA (Brescia) Via Martiri Italiani delle Foibe –
    DOMODOSSOLA (Verbano-Cusio-Ossola) Piazzale Vittime delle Foibe Istriane –
    DUE CARRARE (Padova) Piazza Norma Cossetto –
    DUE CARRARE (Padova) Piazza Vittime delle Foibe –
    FABRIANO (Ancona) Via dei Martiri delle Foibe Istriane –
    FERMO Largo Vittime delle Foibe –
    FERRARA Via Martiri delle Foibe –
    FERTILIA (Alghero) NEL 1947 LA SARDEGNA ACCOLSE FRATERNAMENTE GLI ESULI DELL’ISTRIA DI FIUME E DELLA DALMAZIA –
    FIDENZA (Parma) proposta attesa delibera Via Martiri delle Foibe –
    FIRENZE Largo Martiri delle Foibe –
    FOGGIA Piazza dei Martiri Triestini –
    FOLIGNO (Perugia) Piazzale Martiri delle Foibe –
    FONDI (Latina) Piazza Martiri delle Foibe/Eroi Caduti per la Patria/affinchè vivano nella memoria –
    FONTANIVA (Padova) Via Martiri delle Foibe –
    FORLI’ (Forlì-Cesena) Via Martiri delle Foibe –
    FORTE DEI MARMI (Lucca) Piazza Martiri delle Foibe –
    FORZA d’AGR0′ (Messina) Proposta attesa delibera –
    FOSSANO (Cuneo) Largo Norma Cossetto (Vittima delle Foibe) –
    FOSSO’ (Venezia) Via Martiri Giuliani e Dalmati –
    FRANCAVILLA AL MARE (Chieti) Via Martiri delle Foibe –
    FROSINONE Piazza Martiri delle Foibe –
    FURCI SICULO (Messina) Proposta attesa delibera –
    GALATINA (Lecce) Piazza Vittime delle Foibe –
    GATTINARA (Vercelli) Piazza Martiri delle Foibe –
    GAVIRATE (Varese) Piazza Martiri delle Foibe 1943 – 1945 –
    GAVORRANO (Grosseto) Via Martiri d’Istria –
    GENOVA Passo Vittime delle Foibe –
    GORIZIA Largo Martiri delle Foibe –
    GORIZIA Via Norma Cossetto –
    GOZZANO (Novara) Via Vittime delle Foibe –
    GRADO (Gorizia) Piazza Martiri delle Foibe (pass. a mare) –
    GRAVINA DI CATANIA (Catania) Via Vittime delle Foibe –
    GROSSETO Piazza Martiri delle Foibe Istriane –
    GRUGLIASCO (Torino) Giardino Vittime delle Foibe –
    GRUMOLO DELLE ABBADESSE (Vicenza) Piazza Norma Cossetto –
    GUIDONIA MONTECELIO – Villalba (Roma) Piazza Martiri delle Foibe –
    IMPERIA Giardini Martiri delle Foibe –
    JESI (Ancona) Piazza Martiri delle Foibe –
    JESI (Ancona) Via Martiri delle Foibe –
    JESOLO (Venezia) Viale Martiri delle Foibe –
    LAMEZIA TERME (Catanzaro) Via Martiri delle Foibe (attesa uff. delibera) –
    LANCIANO (Chieti) Piazza Martiri delle Foibe –
    L’AQUILA (fraz. Cansatessa) Via Norma Cossetto – terremotata –
    LATERZA (Taranto) Via Martiri delle Foibe –
    LATINA Piazzale Martiri delle Foibe –
    LATINA Viale Martiri di Dalmazia –
    LATISANA (Udine) Via Martiri delle Foibe –
    LAVAGNO fraz. San Pietro (Verona) Via Martiri delle Foibe –
    LAZZATE (Monza-Brianza) Largo Martiri delle Foibe –
    LECCE Via Martiri delle Foibe –
    LECCO Riva Martiri delle Foibe –
    LEGNAGO (Verona) Via Norma Cossetto –
    LEINI’ (Torino) Via Martiri delle Foibe –
    LEONESSA (Rieti) Largo dei Martiri delle Foibe Istriane –
    LICATA (Agrigento) Piazzale Martiri delle Foibe –
    LIMBIATE (Monza-Brianza) Piazza Martiri delle Foibe –
    LISSONE (Monza-Brianza) Piazza Martiri delle Foibe –
    LOANO (Savona) Via Martiri delle Foibe –
    LOCRI (Reggio Calabria) Via Martiri delle Foibe –
    LONIGO (Vicenza) Via Martiri delle Foibe –
    LUCCA Via Martiri delle Foibe –
    MACERATA Via Vittime delle Foibe –
    MAIOLATI SPONTINI (Ancona) Largo Martiri delle Foibe –
    MANDANICI (Messina) P.zza Carabiniere Domenico Bruno-Martire delle Foibe –
    MAPELLO (Bergamo) Via Esuli d’Istria, Fiume e Dalmazia –
    MAPELLO (Bergamo) Via Martiri delle Foibe –
    MARCELLINA (Roma) Piazza Martiri delle Foibe –
    MARINO (Roma) Piazzale Caduti delle Foibe –
    MARTIGNACCO (Udine) Piazzale Martiri delle Foibe –
    MASSA (Massa-Carrara) Parco del ricordo ai Martiri delle Foibe. –
    MAZARA DEL VALLO (Trapani) Via Martiri delle Foibe –
    MELISSANO (Lecce) Piazzetta Martiri delle Foibe (dalla Residenza Municipale 10-02-2009) –
    MESSINA P.zza Martiri delle Foibe, Esuli di Istria, Fiume e Dalmazia –
    MILANO Largo Martiri delle Foibe –
    MILANO Via Martiri Triestini –
    MIRANDOLA (Modena) Via Martiri delle Foibe –
    MODENA Via Martiri delle Foibe –
    MODUGNO (Bari) Parco del Ricordo delle Foibe –
    MOGLIANO VENETO (Treviso) Via Martiri delle Foibe –
    MONCALIERI (Torino) Via Vittime delle Foibe –
    MONSELICE (Padova) Via Martiri delle Foibe –
    MONTE PORZIO (Pesaro) Via Martiri delle Foibe –
    MONTEBELLUNA (Treviso) Vicolo Martiri Giuliani e Dalmati –
    MONTECCHIO MAGGIORE (Vicenza) Via Martiri delle Foibe –
    MONTELUPONE (Macerata) Via Martiri delle Foibe –
    MONTEMURLO (Prato) Sottopassaggio Martiri delle Foibe –
    MONTEROTONDO (Roma) Largo Martiri delle Foibe –
    MONTESILVANO (Pescara) Via Martiri delle Foibe –
    MONTESILVANO (Pescara) Via Pieramico Antonio Martire delle Foibe –
    MONTIGNOSO (Massa e Carrara) Parco Martire delle Foibe – in onore Guardia di PS Mario Buffoni –
    MORTARA (Pavia) Via Martiri delle Foibe –
    MUGNANO DI NAPOLI (Napoli) Via Vittime delle foibe –
    NANTO (Vicenza) Via Martiri delle Foibe –
    NARDO’ (Lecce) Piazzale Martiri delle Foibe –
    NEPI (Viterbo) Parco Martiri delle Foibe –
    NERVIANO (Milano) Via Martiri delle Foibe –
    NISCEMI (Caltanisetta) P.za Martiri delle Foibe di Istria, Dalmazia e V.G. –
    NIZZA DI SICILIA (Messina) Proposta attesa delibera –
    NOCERA UMBRA (Perugia) Via Martiri delle Foibe –
    NOCETO (Parma) Via Martiri delle Foibe –
    NOVARA Via Vittime delle Foibe –
    NOVATE MILANESE Giardino Martiri delle Foibe –
    NOVENTA VICENTINA (Vicenza) Via Vittime delle Foibe –
    ORIA (Brindisi) Via Martiri delle Foibe –
    ORISTANO Via Martiri delle Foibe –
    OSPITALETTO (Brescia) Via Martiri delle Foibe –
    OSTRA VETERE (Ancona) Giardino Martiri delle Foibe –
    OZIERI (Sassari) Via Martiri delle Foibe –
    PADOVA Via Pietro e Nicolò Luxardo –
    PADOVA Passaggio Martiri delle Foibe –
    PADOVA Via Martiri Giuliani e Dalmati –
    PADOVA Via Riccardo Gigante –
    PAGLIARA (Messina) Proposta attesa delibera –
    PAGNACCO (Udine) Piazzale Martiri delle Foibe –
    PALAZZOLO SULL’OGLIO (Brescia) Piazza Martiri delle Foibe Istriane –
    PARMA Via Martiri delle Foibe (seduta n.1 6.4.09 app.all’unanimità – str.n. 9)(Intit. N.1173 del 17.09.09) –
    PASIAN DI PRATO (Udine) Via Martiri delle Foibe –
    PERUGIA Via Vittime delle Foibe (Parco) –
    PESARO (Pesaro-Urbino) Parco Esuli Giuliano-Dalmati –
    PESCARA Piazza Martiri Dalmati e Giuliani –
    PESCHIERA DEL GARDA (Verona) Via Caduti delle Foibe –
    PIACENZA richiesta x delibera 8.2.2010 –
    PIETRASANTA (Lucca) Piazza Martiri delle Foibe –
    PIGNATARO MAGGIORE (Caserta) Via Caduti delle Foibe –
    PIOVE DI SACCO (Padova) Via Martiri delle Foibe –
    PISA Rotonda Martiri delle Foibe –
    POGGIORSINI (Bari) Via Martiri delle Foibe –
    POMEZIA (Roma) Via Martiri delle Foibe –
    PONTE SAN PIETRO (Bergamo) Piazza Martiri delle Foibe –
    PONTEDERA (Pisa) Via Caduti delle Foibe –
    PORDENONE Pedonale/ciclabile Martiri delle Foibe –
    PORRETTA TERME (Bologna) Piazza Martiri delle Foibe –
    PORTOFERRAIO (Livorno) Via Martiri delle Foibe –
    PORTOGRUARO (Venezia) Via Vittime delle Foibe (attesa delibera) –
    PORTOMAGGIORE (Ferrara) Via Martiri delle Foibe –
    POVOLETTO (Udine) Ponte Martiri delle Foibe –
    PRATO Via Martiri delle Foibe –
    PRIVERNO (Latina) Giardino Martiri delle Foibe –
    PUTIGNANO (Bari) Via Martiri delle Foibe –
    QUATTORDIO (Alessandria) Via della Memoria (Vittime delle Foibe) –
    RACCONIGI (Cuneo) Via Martiri delle Foibe –
    RAPALLO (Genova) Piazzale Martiri delle Foibe –
    RAVENNA fraz. Porto Corsini Parco Martiri delle Foibe –
    RECANATI (Macerata) Via Martiri delle Foibe –
    REGGELLO (Firenze) Via Caduti delle Foibe –
    REGGIO EMILIA fraz. Coviolo Viale Martiri delle Foibe –
    RICCIONE (Rimini) Piazzale Martiri delle Foibe –
    RIVA DEL GARDA (Trento) Largo Caduti delle Foibe –
    RIVAROLO CANAVESE (Torino) Via Martiri delle Foibe –
    ROBECCO SUL NAVIGLIO (Milano) Via Martiri delle Foibe –
    ROCCALUMERA (Messina) Piazzetta Vittime delle Foibe –
    ROMA Via Icilio Bacci –
    ROMA Via Norma Cossetto –
    ROMA Via Riccardo Gigante –
    ROMA (Laurentina) Largo Vittime delle Foibe istriane –
    RONCHI DEI LEGIONARI (Gorizia) Piazzale Martiri delle Foibe –
    RONCO ALL’ADIGE (Verona) Via Martiri delle Foibe (Delibera G.C. n.ro 188 del 03/11/2005) –
    ROSA’ (Vicenza) Via Martiri delle Foibe –
    ROVATO (Brescia) Via Martiri delle Foibe –
    ROVERETO (Trento) Largo Vittime delle Foibe 1943 – 1947 –
    RUVO DI PUGLIA (Bari) Via Martiri delle Foibe –
    SABAUDIA (Latina) Largo dei Martiri delle Foibe –
    SALO’ (Brescia) Galleria Martiri delle Foibe –
    SALO’ (Brescia) Via Martiri delle Foibe –
    SAN BONIFACIO (Verona) Piazza Martiri delle Foibe –
    SAN DANIELE DEL FRIULI (Udine) Via Luxardo –
    SAN DANIELE DEL FRIULI (Udine) Parco Martiri delle Foibe –
    SAN DONA’ DI PIAVE -Calvecchia (VE) Via Martiri delle Foibe –
    SAN GIOVANNI ILARIONE (Verona) Via Martiri delle foibe –
    SAN GIOVANNI LUPATOTO (Verona) Parco Martiri delle Foibe –
    SAN LAZZARO DI SAVENA (Bologna) Via Martiri delle Foibe –
    SAN MAURO TORINESE (Torino) Vittime delle Foibe e degli Esuli da Istria, Fiume, Dalmazia, Alto Isonzo. –
    SAN MAURO TORINESE (Torino) Piazzale Martiri Italiani delle Foibe –
    SAN MINIATO fraz. Ponte a Egola (Pisa) Via Vittime delle Foibe –
    SAN SEVERO (Foggia) Largo Vittime delle Foibe –
    SANREMO (Imperia) Via Martiri delle Foibe –
    SANTA MARGHERITA LIGURE (Genova) Giardini Vittime delle Foibe –
    SANTA MARINELLA (Roma) Parco Martiri delle Foibe –
    SANTA TERESA di RIVA (Messina) Via Martiri delle Foibe –
    SANT’ANGELO LODIGIANO (Lodi) Via Martiri delle Foibe –
    SAONARA (Padova) Via Martiri Giuliani e Dalmati –
    SASSARI Via Martiri delle Foibe –
    SASSO MARCONI -Borgonuovo (Bologna) Piazzale Vittime delle Foibe –
    SASSUOLO (Modena) Piazza Martiri delle Foibe –
    SAVIGLIANO (Cuneo) Via Martiri delle Foibe –
    SAVOCA (Messina) Proposta attesa delibera –
    SCAFATI (Salerno) Via Martiri delle Foibe –
    SEDICO (Belluno) Via Martiri delle Foibe –
    SELCI Sabino (Rieti) Piazza Martiri delle Foibe –
    SEREN DEL GRAPPA (Belluno) Via Vittime delle Foibe –
    SERIATE (Bergamo) Via Martiri delle Foibe –
    SERVIGLIANO (Fermo) Via Martiri delle Foibe –
    SESTO SAN GIOVANNI (Milano) Largo/Cippo Martiri delle Foibe –
    SETTIMO TORINESE (Torino) Via Vittime delle Foibe –
    SIMERI CRICHI (Catanzaro) Piazza Vittime delle Foibe –
    SOVIZZO loc. Tavernelle (Vicenza) Via Martiri delle Foibe –
    SULMONA (Aquila) Via Martiri Istriani Delle Foibe –
    SURBO (Lecce) Largo Vittime delle Foibe –
    TARANTO Piazzale Vittime delle Foibe –
    TEMPIO PAUSANIA (Olbia-Tempio) Via Martiri delle Foibe Istriane –
    TEOLO (Padova) Via Martiri delle Foibe –
    TERAMO Via Martiri delle Foibe –
    TERAMO fraz. Piano d’Accio Via Norma Cossetto –
    TERMINI IMERESE (Palermo) Largo Martiri delle Foibe –
    TERMOLI (Campobasso) Largo Martiri delle Foibe –
    TERRALBA (Oristano) Piazza Martiri delle Foibe –
    THIENE (Vicenza) Via Martiri delle Foibe –
    THIESI (Sassari) Via Vittime delle Foibe (In ricordo dei finanzieri Andrea Serra e Giovanni Peralta) –
    TOLMEZZO (Udine) Largo Vittime delle Foibe ed Esuli di Istria, Fiume, Dalmazia ed A.Isonzo (II Guerra Mondiale e dopoguerra) –
    TOMBOLO fraz. Onara (Padova) Via Martiri delle Foibe –
    TORRE MAGGIORE Foggia) Via Martiri delle Foibe –
    TORTONA (Alessandria) Giardini Esuli Istriani, Fiumani, Dalmati e Rimpatriati –
    TRENTO Via Vittime delle Foibe –
    TREVISO fraz. Santa Bona Piazza Martiri delle Foibe –
    TRICASE (Lecce) Via Martiri delle Foibe –
    TRIESTE Largo don Francesco Bonifacio –
    TRIESTE Via Norma Cossetto –
    TRIESTE Viale Martiri delle Foibe –
    TROFARELLO (Torino) Via Martiri delle Foibe –
    TUGLIE (Lecce) Via Martiri delle Foibe –
    TUORO (Caserta) Via Martiri delle Foibe –
    UDINE Parco Vittime delle Foibe –
    UGGIATE TREVANO (Como) Piazzetta 10 febbraio – Giorno del Ricordo delle Vittime delle Foibe e dell’Esodo –
    URGNANO (Bergamo) Piazza Martiri delle Foibe –
    VALDOBBIADENE (Treviso) Parco Martiri delle Foibe –
    VALEGGIO SUL MINCIO (Verona) Via Martiri delle Foibe –
    VARESE Via Istria – Martiri delle Foibe –
    VASTO MARINA (Chieti) Via Martiri Istriani –
    VEDELAGO fraz. Casacorba (Treviso) Piazza Martiri delle Foibe –
    VELLETRI (Roma) Via Martiri delle Foibe –
    VENEZIA fraz. Marghera (Venezia) Piazzale Martiri Giuliano-Dalmati delle Foibe –
    VENTIMIGLIA (Imperia) Giardini Martiri delle Foibe –
    VERBANIA (Verbano-Cusio-Ossola) Parco Norma Cossetto –
    VERCELLI Via Martiri delle Foibe –
    VIAREGGIO (Lucca) Via Martiri delle Foibe (attesa oK Pref.) –
    VICENZA Largo Martiri delle Foibe –
    VIGEVANO (Pavia) Via Martiri delle Foibe –
    VIGONZA (Padova) Via Martiri delle Foibe –
    VIGUZZOLO (Alessandria) Piazza Vittime delle Foibe –
    VILLAFRANCA IN LUNIGIANA (Massa Carrara) Piazza Martiri delle Foibe –
    VILLONGO (Bergamo) Via Martiri delle Foibe –
    VITERBO Largo Martiri delle Foibe Istriane –
    VITTORIA fraz. Scoglitti (Ragusa) Via Martiri delle Foibe –
    VOGHERA (Pavia) Via Martiri delle Foibe –
    VOLPIANO (Torino) Via Vittime delle Foibe –
    ZOAGLI (Genova) Scalinata Martiri delle Foibe –
    FOIBA DI BASOVIZZA –
    LAPIDE A BASOVIZZA –
    O tu che ignaro passi –
    per questo Carso forte ma buono, –
    fermati! Sosta su questa grande tomba! –
    E’ un calvario con il vertice –
    sprofondato nelle viscere della terra. –
    Qui, nella primavera del 1945, –
    fu consumato un orrendo Olocausto. –
    A guerra finita! –
    Nell’abisso fummo precipitati a centinaia, –
    crivellati dal piombo e straziati dalle rocce. –
    Nessuno ci potrà mai contare! –
    Avidità di conquista, odio e vendetta –
    congiurarono e infierirono contro di noi. –
    Essere italiani era la nostra colpa. –
    A gettarci nel baratro furono torme di invasori, –
    calati nella nostra terra sotto l’influsso –
    di una malefica stella vermiglia. –
    Per viltà gli uomini non ci hanno reso giustizia. –
    Ce l’ha resa Dio accogliendo i nostri spiriti, –
    purificati da tanto martirio. –
    O tu che, ora non più ignaro, scenderai da questo Carso, –
    ricorda, e racconta la nostra tragedia –
    Federazione Grigioverde –
    2004 –
    “Nessuno muore del tutto finché ne sia conservato il Ricordo” Jorge Luis Borges –
    http://www.puntonet.org/z104.htm
    Norma Cossetto e Maria Pasquinelli – Due donne nella Tragedia –
    Dal pantano d’Italia è nato un fiore: Maria Pasquinellii –
    Chi ripercorre il passato per comprendere il presente può essere considerato un vero Maestro. –
    “Nessuno muore del tutto finché ne sia conservato il Ricordo” Jorge Luis Borges –
    POCHI RICORDANO MA MOLTI APPRENDONO –

  3. Ciao,
    solo ora ho visto il tuo blog.
    Anch’io nel ’47 assieme a mio padre, mia madre e mio fratello siamo approdati dopo un terribile viaggio a Fertilia. Leggendo la lettera di Nerina Milia mi sono detto: “ma è la descrizione esatta di quanto è capitato anche a me!” Proprio qualche giorno fa io e mio fratello ricordavamo quell’episodio e poi concludevo: “non è che per caso abbiamo sognato tutto?”. Ora leggendo, mi rendo conto che era proprio vero!!! Ero piccolo, avevo 5-6 anni. Avevo in mano un quaderno con la copertina nera puntinata, ero all’interno di una stanza che sembrava intonacata di fresco e fuori…il deserto, terra secca rimossa dalla ruspa ancora al lavoro. Molti anni dopo in un viaggio in Sardegna con moglie e due bambine ho voluto passare per Fertilia per rivedere e far conoscere i luoghi dove avevo passato qualche anno della mia infanzia, ma non sapevo dove cercare perché ormai Fertilia era cresciuta. Ho detto allora: “giriamo per il paese ma aprite bene le orecchie! Appena sentite parlare istriano fermatevi! E così è successo! Li abbiamo trovati! Pensa la gioia: appena varcata la soglia del bar di Edda quella, a braccia conserte mi fissa (non mi aveva mai visto forse) e puntandomi un dito contro mi fa: “Ti te son fio de Armando!”
    Altri trent’anni più o meno sono passati da quella volta ma il ricordo permane ancora nella mia mente.
    Un caro saluto fraterno.
    Claudio Benussi

  4. di MILA MIHAJLOVIC
    Presso la Camera dei Deputati è stato presentato al pubblico un libro, stampato e pubblicato più di 60 anni fa, “Il trattamento degli Italiani da parte Jugoslava dopo l’8 settembre 1943”.

    Un crimine conosciuto dalla terminologia contemporanea come “pulizia etnica” con la “sparizione” di svariate migliaia di civili italiani e l’esodo verso l’Italia di 350.000 italiani, fin allora secolari abitanti di quei territori. Vincitori, vinti e congiura del silenzio L’Italia non li ha accolti con affetto. Era in corso l’antagonismo tra vincitori e vinti. Spadroneggiavano i tribunali del popolo, esplodeva la guerra civile e non meraviglia che al treno che trasportava i prostrati esuli viene vietato di fermarsi alla stazione di Bologna. È passato, in piena corsa, tra i binari pieni di gente stupefatta, raccoltasi spontaneamente portando loro cibo e acqua. I dettagli ricordano in un modo sinistro l’estate del 1995 con le frontiere serbe con la Croazia chiuse. Su quelle frontiere affluirono in massa civili serbi scampati alle bombe di croati. Erano più di 200.000. Ricordo bene quell’estate torrida e quella gente che per giorni aspettava di entrare in Serbia, seduta in mezzo ai campi di granturco maturo, davanti alla frontiera serba chiusa. Alla fine, gli italiani sono riusciti ad avere la soddisfazione della verità. Hanno proclamato anche la festa appositamente dedicata. E lentamente, la verità è emersa. La spiegazione dei governanti su questo lunghissimo tacere è stata: non sapevamo. Nessuno sapeva! Ma i documenti ufficiali dicono chiaramente il contrario. Espliciti, proprio come questo libro, stampato e pubblicato con il benestare di Giulio Andreotti e con i fondi governativi. Si sapeva. Eccome. E non solo dei crimini perpetrati contro gli italiani. Militari italiani in Dalmazia – truppe d’occupazione o in missione umanitaria? Insieme alla testimonianza di Ajmone Finestra, già Sindaco di Latina e comandante delle truppe cetniche anticomuniste sui monti della Dalmazia, diretto partecipe dell’accaduto, il libro presenta un inaspettato quadro storico. Per la prima volta, viene sottolineato che la prima pulizia etnica d’Europa sia stata commessa 1941 nei confronti dei serbi di Croazia. Ajmone Finestra lo afferma e descrive l’arrivo dei militari italiani a Gracac, dove scoprono le fosse comuni di civili serbi. Prendono spontaneamente la difesa degli inermi e già la notte successiva si presentano in armi davanti alla caserma degli ustascia per liberare gli ostaggi. Finestra testimonia sui feroci combattimenti insieme ai cetnici contro i comunisti. Egli è anche testimone di un’altra terribile verità: dopo il ’43, i civili italiani furono esposti alla furia selvaggia non solo dei Titini, ma anche degli ustascia. Sul territorio italiano, agli ustascia era proibito portare le armi. Un ulteriore sgarbo per loro, che odiavano gli italiani a prescindere, considerandoli usurpatori della loro Dalmazia, tutta e soltanto croata. Dalla loro Dalmazia, infatti, gli italiani portavano in salvo serbi ed ebrei. Soprattutto, nel libro ci sono le foto. Molte documentano le vittime italiane dei campi di concentramento Titini e quelle spinte nelle foibe. Le ultime 10 atroci fotografie testimoniano delle vittime serbe, dei bambini semisgozzati che militari italiani sottrassero alle grinfie ustascia, tirati su dalle foibe carsiche. Spiccano per loro inestimabile valore storico le 5 foto, rarissime prove materiali sull’esistenza del campo di concentramento sull’isola di Pago ove, in soli 132 giorni prima dell’arrivo dei militari italiani, gli ustascia uccisero oltre 42.000 serbi ed ebrei. Gli italiani ordinarono la chiusura di quel campo nel momento stesso della presa del potere. E non solo. A loro va anche il merito di averlo documentato. Senza tali prove materiali, la congiura del silenzio che fino ai giorni nostri ha coperto l’inaudito crimine, lo avrebbe per sempre condannato all’oblio. Ci sono poi quelle che documentano i crimini dei Titini contro intere famiglie serbe, colpevoli di non essere comuniste. Si vedono massacrati nelle proprie case, giacciono per terra nella cucina; perfino un bambino di circa 7-8 anni ucciso nel suo lettino… Finestra afferma che nel 1941 partì l’attacco all’identità nazionale, prima dei serbi e poi degli italiani. “Abbiamo combattuto fino alla fine. E ne abbiamo pagato il prezzo…” – dice Finestra e a gran voce pretende la verità storica, la memoria storica. Verità si deve a tutti. Perché tacere ancora?
    10/03/2011

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