Aver scelto di apparire (per la 2 a volta) sul programma di sinistra di Fabio Fazio su RAI 3 ieri sera 15/01 alle ore 21, dopo la sua controversa scelta di andare in linea divergente dal capo politico della Lega Umberto Bossi, è già di per se:
1) UNA EVIDENTE DICHIARAZIONE DI GUERRA, perché se si ha qualcosa di dire ma si rispetta la persona con cui ci si trova in divergenza, correttezza umana e politica vorrebbe che si incontri e si parli con la persona in questione, trovando una soluzione. Scegliere una piazza pubblica come la TV DI STATO vuol dire andar in direzione opposta a questa, cioè la volontà di scontro, di fare guerra
2) UNA VOLONTA’ DI “PRENDERE IL POSTO DEL CAPO”, infatti ha affermato chiaramente di fronte ad un Fazio sorridente (sbeffeggiante…direi e se si sbeffeggia Bossi si deride la Lega tutta) che SONO NECESSARI I CONGRESSI. Ciò significa una cosa sola: che Maroni vuole contarsi perché ha fiducia di avere i numeri sufficienti per sbalzare di sella Umberto Bossi. Ho il sospetto che durante il suo pur eccellente lavoro di Ministro, si sia dedicato al contempo a “fidelizzare” uomini sul territorio per arrivare a soddisfare questo suo obiettivo
3) UNA DIMOSTRAZIONE SUL SIGNIFICATO D’USO DI FRASI MELENSE E SORRISI TIMIDI, non fanno altro che consolidare le intenzioni di cui sopra. Confermando tali modalità che sono il contrario del coraggio, rispetto, coerenza ed invece piuttosto modi nel segno di un fare subdolo che tende a disarmare l’avversario per colpirlo in seguito
4) UNA CERTA INTENZIONE DI ACCATTIVARSI LA SINISTRA, altrimenti perché recarsi in una sede come quella della trasmissione di Fazio? Che si sia convinto l’ex Ministro che essendo in apparente declino Berlusconi e debilitato fisicamente Bossi, fosse giunto il momento di APPROFITTARE MENISCHINAMENTE della debolezza dei sue leaders per farsi avanti?
5) UN’IMITAZIONE COMPORTAMENTALE DEL SUO COLLEGA ex-ALLEATO FINI, idolo “badogliano” dei giovani inconsapevoli senza memoria storica, i quali sono convinti che sia necessario ad un certo punto UCCIDERE IL PADRE per costruirsi un futuro.
f.to Pietro Luigi Crasti