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17 marzo: PATRIOTI o TRICOLORISTI?

Credo che il TRICOLORE, oggi, con il 17 marzo sia morto.

Morto per come l’abbiamo conosciuto, dopo 150 anni dall’unità d’Italia. Nella giornata luttuosa di oggi ci consegna anche un MURO morale, di consolidata chiusura testimoniale per ciò che è stato e per quello che ancora poco gli resta da significare. Oggi che la nomeclatura SINISTRA ha decretato che SI PUO’ E SI DEVE FESTEGGIARE, è diventato “affare ideologico”. Per questo perde la sua vitalità e forza verso il futuro. Per questo diventa difficile continuare a crederci. Per questo smette di essere una questione sentita e che spontaneamente affratella un popolo. L’ironia mi farebbe attribuire alla nomeclatura l’epiteto di “TRICOLORISTI”.

Lo dice uno che è di origine istriana. Chi conosce la storia d’Istria, Fiume e Dalmazia sa bene quanto possa costarmi scrivere queste righe ma…lo devo alla mia coscienza ed alla mia gente! Al mio popolo, quello italiano a cui appartengo per nascita, lingua e sangue.

Da una fine, sperabilmente può cominciare un inizio. Una ri-nascita dove ai tre colori si possa aggiungere una nuova e rivoluzionaria simbologia attraverso la quale emblematicamente possiamo tutti assurgere e sperare in una nuova Italia, dove alla parola unita possa essere sostituita quella più vitale di FEDERALE.

Pietro Luigi Crasti

17 marzo: PATRIOTI o TRICOLORISTI?ultima modifica: 2011-03-17T00:11:00+01:00da
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