Morto per come l’abbiamo conosciuto, dopo 150 anni dall’unità d’Italia. Nella giornata luttuosa di oggi ci consegna anche un MURO morale, di consolidata chiusura testimoniale per ciò che è stato e per quello che ancora poco gli resta da significare. Oggi che la nomeclatura SINISTRA ha decretato che SI PUO’ E SI DEVE FESTEGGIARE, è diventato “affare ideologico”. Per questo perde la sua vitalità e forza verso il futuro. Per questo diventa difficile continuare a crederci. Per questo smette di essere una questione sentita e che spontaneamente affratella un popolo. L’ironia mi farebbe attribuire alla nomeclatura l’epiteto di “TRICOLORISTI”.
Lo dice uno che è di origine istriana. Chi conosce la storia d’Istria, Fiume e Dalmazia sa bene quanto possa costarmi scrivere queste righe ma…lo devo alla mia coscienza ed alla mia gente! Al mio popolo, quello italiano a cui appartengo per nascita, lingua e sangue.
Da una fine, sperabilmente può cominciare un inizio. Una ri-nascita dove ai tre colori si possa aggiungere una nuova e rivoluzionaria simbologia attraverso la quale emblematicamente possiamo tutti assurgere e sperare in una nuova Italia, dove alla parola unita possa essere sostituita quella più vitale di FEDERALE.
Pietro Luigi Crasti