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l’IMMIGRAZIONE è oppure no una RISORSA?

Ecco del nostro Ettore l’articolo conclusivo (part.IIa e IIIa) che ci propone sull’attualissimo tema dell’IMMIGRAZIONE. E’ doveroso porsi il problema perché stà modificando radicalmente la nostra società italiana non solo nelle sue dinamiche relative ai rapporti umani ma anche per gli aspetti economici, politici, ecc. che essa condiziona.

A Voi la lettura ed i commenti,

f.to Pietro Luigi Crasti

IIa. e IIIa. parte

Chiariamoci: se vogliamo fare del bene è un discorso, ma non credo che lo Stato Italiano sia tenuto a fare del bene ad altri più che ai propri cittadini. Certamente i Fini pensatori di Fare Futuro, gli ecclesiastici più rossi dei rossi e la sinistra a caccia di un nuovo proletariato cui chiedere il voto riuscirebbero a dire che bisogna farlo, ma sarebbe l’ennesimo caso di appropriazione dei beni altrui per uso proprio: PCI e DC l’hanno fatto con maestria per decenni, ma forse è ora di smetterla!

 

Vogliamo fare del bene? Perfetto, facciamolo! Però facciamolo seriamente, senza ipocrisie e senza creare danni! In pratica potremmo favorire l’investimento degli imprenditori Italiani in attività produttive nei Paesi dai quali partono i flussi migratori. Si tratta del Magreb? Bene, allora che l’Italia e i Paesi del Magreb collaborino ed entrambi investano paritariamente per creare lavoro in quei Paesi…i Governi dei Paesi del Magreb per dare lavoro ai propri cittadini -sport nel quale per ora sembrano non eccellere- e l’Italia un po’ per risolvere il problema dell’invasione e un po’ per dare una mano ai propri imprenditori che, comunque, sono sempre più propensi a delocalizzare la produzione dei prodotti più semplici. Per intenderci, perché far fare della carpenteria metallica in Cina o in India se possiamo farla a novanta minuti d’aereo da Roma? Non è forse curioso che Stati come quelli del Magreb o quelli Africani non si siano allertati in questo senso? A voler pensare male viene quasi da chiedersi se non sia che è più comodo scaricare sui Paesi più ricchi i propri problemi. O no?!

 

Se nessuno vuole allertarsi in questo senso, allora è bene che cominciamo a prepararci per la caduta nel baratro nel quale cadremmo noi “opulenti” Italiani ma, assieme a noi, cadrebbero anche quei milioni di immigrati che, fino a prova contraria, dipendono per il loro sostentamento dal lavoro offerto da ditte Italiane e, moltissimi di loro, anche da tutti i vantaggi economici che questa razzista e fascista Italia regala loro a piene mani.

Si ricordino, però, che se sono qui per motivi di lavoro è perché in patria non hanno trovato terreno fertile per una vita migliore e che la loro attuale vita migliore è garantita dal Paese che li ospita ma che a questo Paese devono perlomeno il fatto di viverci meglio che in patria, altrimenti che ci stanno a fare qui?! Per questo devono rispetto, quindi che non s’azzardino, come massa, a provocarci volendoci imporre modi di vivere che per noi sono repellenti o, perlomeno, fastidiosi. Mi riferisco allo sgozzamento degli animali da macello ma anche alle preghiere con occupazione del suolo pubblico come a Milano in via Jenner o, peggio ancora, davanti al Duomo di Milano. Vorrei anche ricordare a quegli ospiti che se sono qui è anche perché noi infedeli abbiamo costruito un mondo migliore di quello che hanno costruito loro e quindi, di nuovo, occorre moltissimo rispetto per una civiltà -la nostra- che sa dare di più!

 

Quanto a quei “personaggi” (italiani e non) che tolgono o vorrebbero far togliere i Crocifissi e che evitano di fare nelle scuole e nelle piazze presepi ed alberi di Natale, oppure che si scandalizzano se un’operazione di Polizia Urbana viene definita Bianco Natale, a quei “personaggi” ricordo che se loro si possono permettere di dare così libero sfogo all’aria che si ritrovano dentro (dentro ai polmoni, naturalmente), forse è proprio perché il Cristianesimo da duemila anni predica la tolleranza. Attenzione, però, perché la tolleranza non è infinita e prima o poi qualcuno si stufa e vi manda tutti a lavorare ristabilendo un giusto equilibrio numerico fra voi e la vera classe lavoratrice.

 

A parte questa digressione rimane un ultimo aspetto da esaminare e cioè se l’immigrazione è davvero una ricchezza, come sostiene qualcuno, o se invece è una rimessa. Dare una risposta esaustiva richiederebbe di avere dati esatti, ma non è facile averli, perciò limitiamoci a ciò che si vede.

 

Primo: l’utilizzo delle strutture di sanità pubblica. Sembra strano, ma pare proprio che gli immigrati soffrano di pessima salute: basta andare alla guardia medica per rendersene conto. Oh, non scordiamo che i “nostri” malati, compresi gli anziani che giornalmente affollano le sale d’attesa dei medici di base pur senza avere gravi patologie, hanno comunque pagato tasse per una vita e quindi quel servizio l’hanno già pagato. Quanto agli immigrati…mah, non per dire che deve essere curato solo chi può pagare, però chi, come gli irregolari, non hanno pagato nulla dovrebbero essere trattati diversamente. Intendo dire che all’atto della richiesta di cura dovrebbero declinare le loro generalità ed il Paese d’origine ed a quello dovrebbe essere inviato il conto delle cure mediche prestate. In pratica niente di più di ciò cui sarebbe tenuto ognuno di noi che andasse in un Paese straniero. Questo mi pare un sano principio cui dovrebbero attenersi Stato, Regioni, Provincie, Comuni e l’intero sistema sanitario nazionale altrimenti si potrebbe verificare che gli stranieri extracomunitari potrebbero iniziare a far la fila per essere curati…a nostre spese col risultato che poi, della torta, non rimangono più neppure le briciole per chi quella torta ha pagato e paga!

 

Secondo: il lavoro. Mi pare perlomeno bizzarro continuare a sostenere, come fa qualche imbecille, che gli Italiani non hanno voglia di lavorare e che, come logica conseguenza, dobbiamo aprire le porte a tutti gli extracomunitari che vengono qui a compensare questa pigrizia degli Italiani. Mah, vorrei vedere in faccia chi è stato il primo a mettere in giro questa chiacchiera e vorrei che lo Stato Italiano si costituisse parte civile e lo denunciasse per calunnia: l’imbecillità non è tollerabile, specie se va ad offendere e danneggiare una nazione intera! Vorrei ricordare a quell’imbecille che -parola di Obama che è uno degli idoli della sinistra- che solo in Italia si è riusciti a ricostruire L’Aquila in pochi mesi, quindi è evidente che qualcuno ha saputo e voluto lavorare su tre turni comprese le feste comandate. Chi altri nel mondo farebbe altrettanto? Quindi, caro imbecille, sciacquati la bocca prima di parlare degli Italiani e quando lo fai fallo con onestà! Credo invece che ci siano Italiani che, giustamente, non vogliono accettare lavori sottopagati o pagati in nero. Ma allora, se così è, può darsi che tutto questo can can sugli Italiani fannulloni sia solo una scusa per chi vuole assumere sottopagando o pagando in nero; o no?! E allora, se le cose stessero così, verrebbe a cadere subito la favoletta idiota degli Italiani fannulloni e, con essa, il bisogno di importare braccia. E, attenzione, stiamo

 

ancora parlando di “regolari” ma mi spiegate di che lavoro vivono i molti (si dice almeno un milione che, quindi, consumano tre milioni di pasti al giorno) irregolari? Lavoro nero o delinquenza? “Elemosina, vivono di elemosina!” mi risponderebbe la solita anima pia. Ma va, smettiamola con queste sciocchezze! Quale organizzazione umanitaria è in grado di offrire diciamo tre milioni di pasti al giorno? Chi la finanzia? Non è certo finanziata ufficialmente perché, ad un costo pur minimo di cinque euro a pasto, farebbe un totale di quindici milioni di euro al giorno…qualcosa come circa 5,5 miliardi di euro all’anno cioè i proventi, più o meno, dello scudo fiscale 2009. Ma allora, chi paga? O forse si autofinanziano, appunto lavorando in nero o per imprenditori che evadono le tasse o per la delinquenza. Le cifre parlano chiaro e, in entrambi i casi, il fenomeno va stroncato senza stare tanto a disquisire: proprio nessuno si è ancora accorto di questo enorme bubbone??? E intanto noi pirla paghiamo le tasse e magari chi ce le fa pagare si accanisce a controllare quelli come noi con una lente d’ingrandimento degna della CIA o del KGB: beh, non so voi ma io, cittadino Italiano, mi sento un po’ preso in giro!

 

Terzo: la qualità della forza-lavoro. Chi viene qui, spesso non ha una qualificazione professionale da spendere e quindi, in una società moderna come la nostra, mi dite com’è possibile che l’immigrazione sia una ricchezza? Non è una regola, infatti ho conosciuto alcuni ottimi lavoratori dei Paesi dell’Est , ma fra gli immigrati Africani e Nordafricani la situazione non è certo buona. Forse qualcuno può dire il contrario?

Allora mi chiedo: sono loro che fanno un favore a noi o non siamo piuttosto noi che facciamo un favore a loro?

 

Quarto: da dove è preferibile che vengano? Quando si cerca un appartamento in affitto è prassi per l’aspirante inquilino firmare la cosidetta offerta, cioè il documento che ci propone l’agenzia per conto del proprietario e che permette al proprietario di concederci oppure di rifiutarci l’affitto dell’immobile di sua proprietà. In altre parole non c’è alcun automatismo. Perché allora non dovrebbe essere così anche con gli immigrati? Perché non possiamo avere il diritto di scegliere fra persone difficilmente integrabili ed altre che, invece, vivranno e lavoreranno bene al nostro fianco? In questo senso mi chiedo perché dobbiamo lasciar entrare in prevalenza persone che per usi e costumi, cultura e religione rappresentano un gruppo molto, spesso troppo diverso da noi cittadini. Mi riferisco agli islamici chiarendo che un conto è il businessman ad esempio Saudita che è quasi sempre colto e rispettoso e un altro sono quegli islamici che  vengono ad orde in Italia e fra i quali si annidano troppi personaggi totalmente non in linea col nostro modo di vivere. Premetto: ho un paio di amici Turchi di religione islamica così come ho amici Israeliani e di religione ebraica ed amici orientali di religione Buddista oltre a Cristiani, atei e menefreghisti a vario titolo; sono tutte persone delle quali ho la massima fiducia e quindi le mie forti perplessità sull’immigrazione islamica non sono causate da ostilità verso altre religioni quanto basate sulla cronaca che ci mostra come un giorno si e l’altro pure si debbano purtroppo registrare fatti causati dall’intolleranza non nostra verso di loro ma loro verso di noi. L’elenco sarebbe lunghissimo: un padre che sgozza la figlia “occidentalizzata” -cioè integrata- e la moglie lo difende, un elettricista sposato con un’Italiana -e quindi teoricamente integrato- che porta una bomba dentro una caserma, un giovanotto nigeriano di buona famiglia e studente di ingegneria in Gran Bretagna che tenta di far saltare con l’esplosivo l’aereo statunitense sul quale è imbarcato…e la lista è solo all’inizio! Nella lista, però, neanche un ebreo…neanche un buddista…neanche un ateo dichiarato! Quindi mi pare ovvio che dovremmo prendere le precauzioni del caso e selezionare l’immigrazione dando la preferenza, come ho detto sopra, a persone di più facile integrazione. Dopotutto siamo in casa nostra e deve essere e rimanere un nostro diritto il lasciar entrare chi più ci aggrada. O sbaglio?!

 

Nessuno mi dia del razzista, quindi, perché razzista non sono. Semmai voglio che la nostra civiltà, la nostra cultura e, nell’immediato, la nostra sicurezza siano salvaguardate! Inoltre voglio che la si smetta di dire che gli Italiani non hanno voglia di lavorare e che gli immigrati servono proprio a riempire i buchi vuoti lasciati dai “pigri Italiani”: così non è e quindi anche i sindacati, CGIL in testa, farebbero bene a smetterla di farsi “consigliare” dai partiti che vogliono aumentare il numero degli elettori per, sperano, diluire i voti di destra. Anzi i sindacati dovrebbero tutelare il lavoro Italiano ed auguro a quelli che non lo faranno di andare a lavorare loro stessi. Non dico questo per antipatia ma perché, lo ribadisco, sono arciconvinto che troppo spesso certa imprenditoria voglia semplicemente sostituire gli Italiani con altri lavoratori che “costano meno”…e capite bene cosa intendo.

 

Quelle che dovevano essere solo poche righe sono diventate un fiume in piena perché appena ci si addentra nell’argomento immigrazione, si scoperchia un vaso di Pandora pieno di ipocrisie e di interessi inconfessabili che vanno tutti a svantaggio dei cittadini Italiani. Come ho detto, le righe stanno diventando veramente troppe per cui anche se l’argomento è tutt’altro che esaurito preferisco chiudere qui e chiudo con un invito: per favore inviate i vostri commenti. Grazie

 

 

 

 

 

l’IMMIGRAZIONE è oppure no una RISORSA?ultima modifica: 2010-02-04T09:18:00+01:00da
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