GRAZIE A TUTTI !!
I vostri interventi mi rincuorano e…ne avevo bisogno. L’Amico ROBERTO ORSILLO, nell’articolo che segue, è riuscito a “lanciare una pietra nello stagno” della discussione.
Unica nota stonata è Daniela, frutto non solo di una visione diversa ma di una manipolazione ideologica artefatta che non può farci vedere la verità, con la luce oggettiva portata dai fatti descritti dai testimoni sopravvissuti alla Tragedia Italiana degli Istriani, Fiumani, Dalmati.
Mio nonno fu ucciso, ma non porto rancore.. amarezza (quella sì..) al pensiero che ancora esistono nostri connazionali ammantati di Odio, di visioni manipolate a tavolino e date in pasto ai canali massivi di comunicazione e digerite nelle menti istintive, superficiali ed irrazionali. E’ così che si crea una cultura umana e non si giunge ad essa attraverso la normale evoluzione di un percorso di vita originale.
Molti di noi sanno cosa tragicamente accadde, perché accadde e come.
Volerlo comprendere dipende dalle nostre buone volontà. Io stò dalla parte di coloro che hanno vissuto che, sono per me, il migliore esempio e modello per dignità e civiltà.
A loro và resa giustizia e l’onore di un riconoscimento che non ancora E’ AVVENUTO.
f.to PIETRO LUIGI CRASTI
Roberto Orsillo
ODIO A NORDEST
Rilevo con molta amarezza , all’estremo confine orientale d’Italia, il proliferare di elementi odiatori viscerali di tutto ciò che è italiano.
Con questo alludo non solo ad avversione totale nei confronti dello stato italiano (tra l’alto purtroppo per molti aspetti notoriamente tutt’altro che esemplare)bensì al vero e proprio odio nei confronti degli italiani e di tutti gli aspetti della loro cultura. Basta farsi un giro in internet per i molti siti e forum di discussione riconducibili all’area in questione per comprendere meglio di cosa parlo.
Mi si potrà far presente che questi atteggiamenti sono riconducibili in massima parte all’abbattimento delle frontiere, alla globalizzazione e all’Unione Europea e alle euroregioni. Io invece pur valutando appieno le valenze dei cambiamenti più o meno recenti sopra menzionati, sono più portato ad una lettura ideologica di questo fenomeno. Osservo che questi soggetti si muovono di volta in volta da posizioni filoslave, austriacanti, localistiche(friulaniste,autonomiste triestine in special modo)ma estrapolo un denominatore comune ideologico riconducibile all’area delle sinistre,
Mi spiego…..le posizioni filoslave si traducono in un atteggiamento totalmente prono davanti alle istanze della minoranza slovena e di vassallaggio mentale nei confronti della vicinissima repubblica di Slovenia che viene venduta , o meglio, contrabbandata come il nuovo eldorado ,dove tutto è d’oro anche il guano……Trieste viene fatta passare per l’ Erebo retto da turpi fascisti mente Lubiana è “bright light big city” neanche fosse Nuova York……
La complicità filoslava si amplifica con l’appoggio totale dato agli sloveni nell’esaltare il ricordo della tristissima occupazione titina di Trieste nel maggio 1945 e nel denigrare ed umiliare in ogni circostanza gli esuli giuliani , i quali pagano il loro meraviglioso patriottismo con le accuse che questi rinnegati muovono loro. Accuse sempre le stesse:fascisti, irredentisti, rovina di Trieste, ladri di posti di lavoro, causa unica dell”emigrazione triestina.
L’azione di questi soggetti apparentemente ondivaghi e multiformi ha la sua genesi negli insegnamenti impartiti nell’ambiente del pci ,e dei suoi successori (comunisti mescolati con il peggio di quanto generato dalle parrocchie). Abbiamo a che fare con fanatici inquisitori della chiesa rossa che ingenuamente ci eravamo illusi d’aver sconsacrato all’epoca della caduta del murodi Berlino che oggi celebrano cani e porci. Sono curioso di sapere se nel resto del Paese questo fenomeno è conosciuto e come viene valutato.
Caro Pier
condivido la tua amarezza
Anche se forse poco attinente , l’odio si nota anche verso tutto ciò che è la cultura cattolica.
Seppur privo di fanatismo nostalgico e privo di pregiudizi ideologici
razionalmente sono fiero di essere italiano e cattolico.
Grazie a Dio nessun comunista nella mia famiglia!
un abbraccio
Danilo
@ DANILO DELZOTTO, grazie per il tuo commento: in effetti è come scrivi, l’odio è anche verso tutto ciò che sà di Cristianità, così come tutto ciò che sà di Italianità.
Tito ha suo tempo sparse a piene mani questo veleno mediante la ricetta del “bene dei popoli” (il comunismo). Si avvalse di questo criminale e sanguinario mezzo per raggiungere i suoi obiettivi, incorporare una regione italiana nella nascente repubblica federativa jugoslava.
Oggi, ancora risentiamo – dopo oltre 60 anni – del clima che allora vennne instaurato contro le popolazione italiane dell’Istria, Fiume,Dalmazia.
Cosa possiamo fare noi oggi per eliminare l’ODIO?
liberare il nostro cuore dall’odio!
il muro di Berlino è stato abbattuto il 09/11/1989.
giovanni paolo II ha contribuito fattivamente al crollo del socialismo reale e ci ha chiesto di costruire la civiltà dell’amore, e magari
ripassare un po’ la grammatica italiana e il verbo avere……….
Dunque, se consideriamo che la generazione giuliana è la più tormentata d’Italia, in quanto, come scrisse Giani Stuparich “ha coronato il sogno della sua vita, e al contempo ha coronato il peggior incubo”. Dal 1848, anno fatale per la storia della Dalmazia, e poi dell’Istria, non vi sono stati che segnali negativi, tranne uno, ora sotto attacco: la Grande Guerra Vittoriosa. Con questa, la migliore elite delle generazioni giuliano – dalmate, col martirio sul Carso, sul Grappa, sul Piave ha eternato l’italianità di quelle terre. Con un immenso girone dantesco durato 3 lunghissimi anni (senza contare i richiamati dall’Austria nel loro esercito) il popolo italiano è giunto a Trieste, completando i confini dettati dai Padri Risorgimentali. Colpa gravissima infatti fu l’abbadono di queste terre nei tristi anni del ’43-’45, abbandono al nemico, senza ordini e senza contegno. Un nemico baldanzoso, antiitaliano sino al midollo, che palmo dopo palmo conquistò con la complicità del Governo del Sud, degli alleati, di Mosca e dei briganti dei balcani.
Una nazione che ha vantato un sacrifio come la RSI, che come ultimo baluardo ha dettato l’ordine di salvare il confine orientale, riversando la X° Mas, non poteva che perdere con onore. Il disonore è venuto dopo. Svendita, distruzione, il progressivo rinnegare di quelle terre, sino all’Esodo. Ora, chi ancora insulta gli esuli e parteggia per la disciolta jugoslavia comunista, sbeffeggia tutte le generazioni italiane dal 1848 al 1948. Pensiamoci bene.
Non dobbiamo però vivere sempre sull’orlo di una crisi di nervi. Recentemente c’è stato l’episodio di un cortometraggio di un giovane regista sloveno dallo sgradevole titolo “Trst je naš” ( Trieste è nostra) slogan cavallo di battaglia dei titini quando giunsero a occupare la città di S.Giusto,secco e chiaro manifesto delle loro velleità annessionistiche.Questo film alla fine sembra essere imperniato su una storia che per quanto ammantata da una coreografia da epopea titoista , riguarda direttamente la “battaglia per Trieste” come metafora per un gruppo di nostalgici,che risultano anche ridicoli alla fine.E’ successo che L’Unione degli Istriani ha condannato il film preventivamente prima di conoscerne i reali contenuti ,i rinnegati invece non stavano nella pelle ,sperando che si trattasse di una bomba antitaliana.La prima è stata data guarda caso a…..Sesana a un tiro di schioppo(ah,ah,ah)da Trieste.Una robetta di un ragazzo,cineasta alle prime armi alla cui proiezione avrebbero normalmente assistito lui con amici e parenti,si è trasformata in un evento mediatico…….
Molto rumore per nulla? Mah… forse anche si,ma la provocazione del titolo c’era tutta.
E se qualcuno lanciasse qualcosa di leggero chessò.. un operetta dal titolo “la nostra vecchia provincia di Lubiana”………….
condivido appieno tutto quello scritto
sottolineo l’appoggio fondamentale nella campagna filoslava e antiitaliana del giornale locale ” il piccolo” detto il bugiardello che ospita sulle segnalazioni questi personaggi filoslavi mezzi austriacanti(cioè tutto purchè non sia Italia) che sono ben conosciuti e sempre gli stessi
questa minoranza nostra nemica (gli istriani fiumani dalmati sono a Ts fra il 30 e il 40 % e con il lavoro che faccio adesso questo lo so bene) grazie a questo veicolo antiitaliano fa molto rumore e lo stesso fogliaccio è stato chiamato da alcuni la pravda o definito come il miglior giornale slavo in lingua italiana
ODIO IL PICCOLO
noi siamo sempre in prima linea….
C’è odio perchè non c’è riconciliazione e non c’è riconciliazione perchè non c’è verità. La frattura creatasi alla fine della 2 guerra mondiale fu causata da nazionalismi ed ideologie del ‘900. Fascismo e comunismo. Sarebbe ancora possibile una identità adriatica di matrice italiana ma è necessario superare gli opposti schieramenti estremisti. L’unica via per ristabilire un equilibrio possibile in Istria e Dalmazia è dare la possibilità agli esuli di rientrare in possesso dei beni perduti e così riformare una comunità italiana che non sia solo espressione dei “rimasti” ma che veda riuniti loro e chi ha lasciato i propri beni nel 47, figli e nipoti.
Negli ultimi anno ho visitato spesso la ex Jugoslavia per motivi di lavoro. Venticinque anni fa quando andavo “di là” in moto durante le vacanze era una tortura perché la Milicja era sempre lì a chiederti “Pesto Dinara” (Centi Dinari) per inesistenti infrazioni al codice della strada e perché spesso trovavi gruppi di ragazzotti della nostra età che cercavano rogna solo perché eravamo Italiani e con più soldi in tasca di loro. Per questo e per altri motivi sentivi di non essere il benvenuto. Oggi paghi il pedaggio al casello dell’autostrada in Croazia e ti dicono “Ciao”, nei ristoranti Istriani e Dalmati spesso i camerieri parlano Italiano fra mille sorrisi e in Istria -potenza del soldo- le scritte sui segnali stradali sono sempre più spesso in Italiano. Di fronte a questi piccoli segnali di apertura perlomeno ai turisti, però, c’è da notare un’ondata di revanscismo filo titino difatti si vedono sempre più auto con un penoso ritratto di Tito che pende dal retrovisore …quasi (magari) fosse impiccato, per non parlare dei ritratti più grandi che vedi anche in qualche negozio o ufficio. Che dire? Non hanno neanche più gli occhi per piangere a causa della crisi e così si aggrappano a “perdute glorie” che invece dovrebbero avere il coraggio di buttare una volta per tutte nella spazzatura se veramente (i Croati) vogliono entrare nella EU. Temo che “di là” il seme della propaganda abbia attecchito molto di più di quanto in Italia vogliamo credere. Chi non fa i conti con la Storia è sempre destinato a finire male…oltre che a credere che il diavolo (il tiranno Tito, tanto per non far nomi) profumi di santità. Posso capire la disperazione del momento causata dalla crisi, ma un tale attaccamento a quello che è stato uno degli ultimi tiranni europei oltre che un massacratore enormemente peggiore di Karadzich (che, però, è finito sul banco degli imputati mentre Tito viene venerato) è un’assurdità e se sono così nel 2010 figuriamo com’erano nel 1945.
Saluti.
Alberto
L’Italia (fascista) ha fatto molto,ma molto male alla Jugoslavia.Ha occupato la Jugoslavia (e altri Paesi),ha devastato,sterminato e deportato decine di migliaia di persone ‘solo’ perche’ non erano Italiani. E’ ovvio che quando una piccolissima parte di Italiani (estrema destra) vuole passare per vittima,la parte realmente offesa vuole ricordare agli Italiani di corta memoria tutto il male che l’Italia ha fatto in girop per il mondo con il fascismo. Se l’Italia non avesse invaso la Jugoslavia ora non staremo certo qui a parlare di optanti,esuli,foibe,ecc.ecc .Nessuno ha obbligato l’Italia ad iniziare una guerra di AGGRESSIONE.L’Italia ha PERSO e dovrebbe prendersi le proprie responsabilita’. Saluti!
Ma quale odio??? Io ci vivo a Trieste e non c’e’ nessun odio.I lavoratori dalla Slovenia vengono in Italia e i lavoratori Italiani vanno in Slovenia a lavorare.Stesso discorso per studenti,scambi commerciali,culturali,ecc,ecc. FINITELA di scrivere inesattezze e di fomentare (voi) un odio (inesistente!!)!
Consiglio a TUTTI di guardare questo: http://fascismo.notlong.com
@ Daniela :mi scusi Daniela ma tra le posizioni di voi jugoslavi, che rispetto come qualsiasi altra,e l’estrema destra italiana non crede esistano altre forme di vita??
@Sergio L. :mi permetto di chiederle , è stato un soldato delle Forze Armate Italiane o dell’Armata Popolare Jugoslava?
Saluti
Dice la signora Daniela che l’Italia ha aggredito la Jugoslavia e che le foibe, esodo e tutto il resto sono la giusta conseguenza del male fatto da noi italiani.
Ricordo alla signora che l’Italia, o noi italiani se preferisce, ha aggredito non solo la Jugo, ma anche la Francia, l’Albania, la Grecia, la Somalia e l’Abissinia, ma nessuno di questi popoli, quando l’Esercito Italiano si arrese, ha massacrato civili e militari italiani, come hanno fatto sloveni e croati, che tra l’altro poi, si sono sterminati tra di loro già nel maggio – giugno 1945. Non sarà mica che gli africani si sono dimostrai non dico più civili degli jugoslavi, ma almeno non così feroci e disumani ???
Comunque, potrebbe la signora dare qualche dettaglio maggiore sulle decine di migliaia di persone dvastate, sterminate deportate ?
Dove, quanti, da chi ????
Ci sarebbero diverse cose da dire, ma per ora preferisco concentrarmi su un aspetto che considero fondamentale, troppo spesso ignorato.
Chi dice che la frattura tra Italiani e Slavi nella Venezia Giulias’è consumata grazie alle ideologie del 900, francamente dell’argomento ne sa poco poiché le ragioni vanno ricercate nel tutt’altro contesto del mezzo secolo precedente. Era dalla metà dell’Ottocento infatti che si trascinava, nella regione come in molti degli altri land dell’Impero asburgico (di cui faceva parte), un conflitto a carattere nazionale che vedeva contrapposte varie stirpi.
Il movimento italiano, egemone nelle aree italiane (come la Bassa Friulana con Gorizia e l’Istria occidentale con Trieste e Pola) ed in quelle miste (come l’Istria centrale e le isole), tendeva alla salvaguardia contro il governo e i partiti slavi del carattere italiano della regione, attraverso battaglie come il mantenimento delle amministrazioni municipali e la supremazia storica della lingua italiana nel campo burocratico (contro il quadrilinguismo tedesco-italiano-sloveno-croato voluto da Vienna) e scolastico (qui appoggiandosi alla Lega Nazionale). La sua posizione, tenendo anche conto della repulsione all’irredentismo avutasi nel regno d’Italia a seguito dell’ingresso nella Triplice, specie durante tutta l’era Crispi, non poteva altro che essere “difensiva”, come hanno sottolineato i più autorevoli studiosi in merito, il Sestan in primis.
Il movimento slavo invece era in fase “ascendete” e “conquistatrice” (secondo quanto stesso dicevano i suoi esponenti). Era partito, mancandovi una locale borghesia di sentimenti nazionali, in veste di conservatorismo clericale asburgico con l’attività di sacerdoti sloveni delle zone carsico/isontine e croati di quelle rurali dell’Istria centrale e specie, orientale e delle isole (oltre che di altri slavi forestieri) nelle aree italiane, per “tenere a bada” i nemici dell’Impero e della religione, i “carcerieri” del pontefice nel 1870. Ora si andava strutturando anche con circoli ricalcati su quelli di Lubiana e di Zagabria. Intendeva intaccare la superiorità non solo sociale ed economica degli italiani, ma anche culturale e nazionale cercando di assimilare le zone miste e favorire l’immigrazione slava nelle aree da essi abitate (specie nelle principali città, Gorizia, Trieste e Pola).
In questo gioco di tira e molla vi si intrufolava non di rado il governo centrale di Vienna il quale interveniva in favore degli slavi, ad esempio collo strizzare l’occhio alle scuole della Cirillo e Metodio (l’equivalente della Lega Nazionale) nelle zone miste e a ridosso di quelle italiane o quando si trattava delle battaglie elettorali. Esempi di questa più o meno aperta connivenza erano la rivolta di Pirano del 1894 contro le tabelle bilingui, le truffe denunciate dagli italiani in merito all’esecuzione del censimento del 1910 in Istria e la sua ripetizione a Trieste e Gorizia, o i famosi “decreti anti-italiani” del luogotenente di Trieste Hohenhole.
E per quanto ancora il clima generale fosse contenuto entro i limiti dettati dalla civiltà asburgica, non mancavano notevoli atti di violenza. A cominciare dai fatti del luglio 1868 a Trieste, quando ad una semplice manifestazione della società del progresso (organo del partito italiano) risposero gruppi armati sloveni reclutati sul Carso che fecero tre vittime e una ventina di feriti. Proseguendo fino allo scoppio della Grande Guerra con pestaggi e baruffe alle tornate elettorali, aggressioni a personaggi di sentimenti italiani, devastazioni e incendi di circoli patriottici o scuole della Lega Nazionale (come nel 1898 a Duino). Violenza che fu anche più generale come la reazione agli episodi di rivolta a matrice socialista del 1912 o i fatti del 24 maggio 1915, giorno della dichiarazione di guerra dell’Italia all’Austria-Ungheria, quando venne dato fuoco alla redazione de “Il Piccolo” (il giornale filo-irredentista) e furono colpite e devastate le organizzazioni italiane della città (Lega Nazionale e Società Ginnastica triestina in primis), le case e i negozi italiani.
Questo quindi era il clima generale che si respirava in quegli anni, nei quali spesso si pensa che tutti andavano d’amore e d’accordo o quasi. Ed è superfluo dire che allora Benito Mussolini faceva il maestro elementare o il socialista rivoluzionario che chiedeva a Dio di fulminarlo in 5 minuti se esisteva, Adolf Hitler era un povero imbianchino squattrinato e rifiutato dall’Accademia viennese di Belle Arti e Josip Stalin, oltre a rompersi un braccio travolto da un cavallo, era sorvegliato dalla polizia.
Questo stesso clima, imbevuto ulteriormente di fiele con la guerra e la contesa italo-jugoslava prodottasi a Versailles (che andrebbe inserita peraltro in quel quadro di tensione generale che era l’Europa del 1919), va tenuto ancora presente quando, passata Trieste, con l’Istria e il Friuli orientale, sotto amministrazione italiana, accadono i fatti noti dell’assalto al Balkan e tutti gli altri episodi precedenti la presa di potere da parte del fascismo, i quali peraltro videro anche, se non più che altro scontri tra nascenti fascisti e socialisti massimalisti che tra italiani e slavi, con questi da ambo le parti.
Gentile Daniela,
Mi sembra che lei abbia un punto di vista un po’ strano per cui vorrei porle qualche domanda: le sue risposte serviranno a fugare l’impressione che la sua sia una risposta diciamo così istintiva.
1) Forse ad invadere la ex Jugoslavia sono stati i poveretti brutalmente assassinati dai partigiani titini spesso dopo tortura?
2) Perché, se lo scopo dei partigiani titini era il ristabilire la giustizia, non si è proceduto con regolari processi invece di ammazzare civili -e ribadisco CIVILI- a livello di bassa macelleria messicana?
3) Io sono sempre stato contrario all’intervento Nato contro la Serbia perché non credo che ci fosse il motivo per bombardare dei civili per le colpe -se c’erano e se erano solo loro- dei loro capi, leggasi Milosevic: forse lei, allora, giustifica o plaude a quell’intervento?
4) Secondo la sua logica del “chi è causa del suo mal pianga se stesso” lei dovrebbe giustificare pienamente il lancio delle due atomiche su Hiroshima e Nagasaki nel 1945; sbaglio o è così? Tutti i civili Giapponesi polverizzati da quelle due atomiche erano colpevoli e dovevano pagare per gli eventuali errori di Hiro Hito?
5) Massimizzando come mi pare faccia lei si può arrivare a dire che le colpe, ad esempio, di Karadzich sono colpe di tutti i Serbi e allora perché si persegue Karadzich e non tutta la nazione Serba?
6) Non le sembra di esagerare quando dice che “in fondo erano fascisti”? Forse anche lei concorda con quel delirante slogan che dice che “Uccidere un fascista non è un reato”? E poi, seguendo la sua logica, perché i santi partigiani titini non sono venuti in Italia ad ammazzare tutti, ma proprio tutti? Mi pare che il suo modo di pensare lo potrebbe giustificare.
Si ricordi, Daniela, che in nessun caso la ragione sta tutta da una parte e il torto tutta dall’altra…come vogliono sempre far credere i “vincitori”: gli Apache erano assassini per i coloni bianchi anche se si limitavano a difendere la LORO terra e tutti noi, lei compresa, siamo infedeli e quindi carne da macello per i terroristi mussulmani.
Ci pensi e si chieda che colpe potevano avere quei civili torturati ed assassinati da infami assassini cui la divisa di un esercito vincitore non ha certo dato neppure la dignità di chiamarsi esseri umani. E questo vale anche per i soldati Italiani che possano essersi macchiati di analoghe colpe: dimostri a tutti che gli Italiani invasori hanno assassinato civili come hanno fatto i “gloriosi” partigiani titini e sarò lieto di ritrattare ogni parola. Però lo dimostri coi fatti e non con gli slogan della propaganda.
Mi ascolti: non condanni quei poveretti torturati e assassinati bollandoli come fascisti anzi, abbia almeno Cristiana pietà per loro. Alcuni forse erano fascisti ma, propaganda a parte (sempre ottima per giustificare le pulizie etniche), erano forse colpevoli di qualche delitto? Con questa logica, il comunismo ha eliminato una sessantina di milioni di persone nel corso del suo infausto ciclo storico ed allora dovremmo forse sentirci in diritto di “farci giustizia” ad esempio sul mio vicino di casa che vota da sempre PCI-PDS-PD? Se lui non è un assassino, io preferisco berci assieme un caffè anche se non sono comunista come lui. Ci pensi.
Un saluto
@Alberto
” Ci pensi e si chieda che colpe potevano avere quei civili torturati ed assassinati da infami assassini cui la divisa di un esercito vincitore non ha certo dato neppure la dignità di chiamarsi esseri umani. ”
L’unica colpa che potevano avere agli occhi dei loro aguzzini era di essere italiani che occupavano abusivamente un territorio, a detta loro slavo.
Come ho cercato di far capire sopra, era da decenni e decenni (ben più che il periodo tra le due guerre di amministrazione italo/fascista) che aspiravano a conquistarlo. E gli italiani che vi vivevano rappresentavano una minaccia seria a questo progetto poiché erano ben strutturati nel territorio su diversi aspetti.
Quello etnico/culturale, perché occupavano le città e le aree principali della regione e perché la lingua e coltura italiane erano il veicolo per la coltura anche per gli slavi (bilingui al contrario dei primi).
Quello economico perché abitando aree come la pianura friulana o la costa istriana occidentale, lì girava l’economia e lì restava la grana (figuriamoci in particolare a Trieste!), molto più che nel Carso o nella Liburnia.
Quello sociale perché in quel continuum storico la componente italiana dell’Istria si era sviluppata esattamente come le altre d’Italia strutturandosi su vari strati sociali, con predominanza prima della nobiltà e poi della borghesia, mentre quelle slave tali predominanze o non l’avevano (le uniche erano i sacerdoti) o quelle che avevano erano ininfluenti.
Perciò scalzarli sul piano legale (come era altresì riuscito prima in Dalmazia, salvo Zara) sarebbe stato diciamo impossibile. Perché allora non farlo con la violenza? Tutt’al più che si disponeva della scusa del fascismo come sterminatore di popoli e stupratore di innocenti?
Quelle “misure” servirono quindi ad una cosa sola: indurre la popolazione italiana, a cominciare da chi poteva dirigerla a difesa del territorio (in cui rientravano anche i CLN locali più o meno ufficiali), ad andarsene. E una volta fatta “optare” la maggior parte (cosa perfettamente riuscita), trattenere i restanti con la politica esteriore della tutela e del bilinguismo apparente e reale del bastone se ti azzardavi a svirgolare.
La scusa del fascismo era bella e buona per dare una minima parenza di legalità celandosi dietro la legge “occhio per occhio dente per dente” sulla cui fondatezza allora si chiudevano occhi a destra e a manca. Se poi ci aggiungiamo che gli jugoslavi avevano abbracciato dopo il ’43 sempre più l’idea di Tito (preferito dagli Alleati a Mihajlovic), e che in Italia i comunisti vedevano i titini come i fratelli d’oltreadriatico, apriti cielo!
Un’altra cosa particolare di cui spesso non si tiene conto è che a carte diverse le cose sarebbero andate verosimilmente nello stesso identico modo. Nel senso che, per caso, al posto dei titini fossero prevalsi i domobrani sloveni, gli ustasha croati o i cetnici serbi, avrebbero preteso il confine all’Isonzo o al Tagliamento come lo pretendeva Tito e cercato di far sloggiare gli italiani con quegli stessi modi che fino allora li avevano altrettanto contraddistinti nel proprio scacchiere balcanico.
Questa non è un’idea mia, che magari farà saltare qualcuno dalla sedia, bensì è quello che scrisse in una relazione stesa per la segreteria del PFR e datata 20 agosto 1944 Gianni Apollonio, membro della Federazione fascista di Trieste. Pavelic poi l’aveva proclamato chiaramente il 9 settembre ’43 (l’indomani della capitolazione italiana) con un decreto l’annessione di Istria, Fiume e Trieste alla Croazia, rimasto inapplicato per la volontà germanica de facto.
A ulteriore dimostrazione che le idee sranno state diverse, ma il fine lo stesso.
GRAZIE A TUTTI !!
I vostri interventi mi rincuorano e…ne avevo bisogno.
Unica nota stonata è Daniela, frutto non solo di una visione diversa ma di una manipolazione ideologica artefatta che non può farci vedere la verità, con la luce oggettiva portata dai fatti descritti dai testimoni sopravvissuti alla Tragedia Italiana degli Istriani, Fiumani, Dalmati.
Mio nonno fu ucciso, ma non porto rancore.. amarezza (quella sì..) al pensiero che ancora esistono nostri connazionali ammantati di Odio, di visioni manipolate a tavolino e date in pasto ai canali massivi di comunicazione e digerite nelle menti istintive, superficiali ed irrazionali. E’ così che si crea una cultura umana e non si giunge ad essa attraverso la normale evoluzione di un percorso di vita originale.
Molti di noi sanno cosa tragicamente accadde, perché accadde e come.
Volerlo comprendere dipende dalle nostre buone volontà. Io stò dalla parte di coloro che hanno vissuto che, sono per me, il migliore esempio e modello per dignità e civiltà.
A loro và resa giustizia e l’onore di un riconoscimento che non ancora E’ AVVENUTO.
me dispiasi per sergio l che no xe Triestin ma se xe vero che i sloveni vien a lavorar in Italia devo smentir che gli italiani vadi a lavorar in slo ma dove? go za parlà de sta leggenda metropolitana de scambio de lavor
quanto ai buoni rapporti no xe vero niente i rapporti xe normali ne boni ne cativi per i soldi se fa un soriso a qualsiasi mona
gli italiani impignisi i ristoranti vien far gite e desso anca i slo riva far cussi in Italia ma no xe nisuna fratelanza come qualchidun vol farve creder
in Istria no xe lavor per gli Italiani d’Italia e gnianca in slo in Italia tuti inveze vien provar la fortuna nisun li bloca
tuto el resto xe ciacole
Molti “grandi leader” hanno sempre avuto bisogno di manovalanza, i famosi “utili idioti” che si imbrattano le mani di sangue mentre i loro leader hanno gli occhi persi a guardare un lontanissimo quanto improbabile “sol dell’avvenir”.
Non è stato Lenin ad uccidere fisicamente i Romanov, donne e bambini compresi, ma certamente non è meno responsabile degli esecutori materiali di quel truce assassinio. Per lo stesso motivo anche TITO E’ COLPEVOLE ESATTAMENTE COME I SUOI MACELLAI per l’assassinio dei civili Italiani nelle Foibe. Per questo dispiace che a distanza di oltre sessant’anni ci sia gente, come la signora Daniela, che non ha ancora trovato il tempo per capire che anche se gli infoibati fossero stati tutti tesserati del PNF, non era quello un motivo per macellarli come hanno fatto quei bastardi degli autori dei massacri della Foibe. O forse, cara Daniela, come le ho già chiesto nel mio precedente messaggio, un fascista non è un essere umano? Si rende conto che lei avalla il reato d’opinione e la condanna a morte per quel reato? Di fronte a tricoteuses così avvelenate dalla propaganda e dall’odio politico mi chiedo che valore possa avere per loro la Storia, quella vera e non le fandonie raccontate dal capo-cellula. Un consiglio: cara Daniela, invece di inveire acquisti “1943-1947 STORIE … SMARRITE” del Prof. Marco Pirina, lo legga e poi sono certo che la prossima volta scriverà cose diverse sull’argomento delle Foibe. Magari provi anche ad informarsi sullo sterminio dei Cosacchi: vedrà, è molto educativo.
“O forse, cara Daniela, come le ho già chiesto nel mio precedente messaggio, un fascista non è un essere umano?”
No, un fascista è un essere subumano, un rifiuto della natura, un abominevole mostro feroce mosso da violenza interiore e a chi chiede violenza viene risposto con violenza… Nessuna pietà per i fascisti infoibati! E un “brava” a Daniela!
Sospendendo il giudizio sulle solite questioni, ovvero applicando l’epoché pirroniana riguardo a “chi ha cominciato prima”, volevo rispondere a tre considerazioni. Una dell’amico Orsillo, l’altra dell’amico Crasti ed infine del mitico Delzotto, dal quale mi separano 1000 idee, ma della cui carica simpatetica sono, lo confesso, ammaliato (sperando che la cosa sia reciproca…. 🙂 ).
1. Orsillo chiede a Sergio, che aveva linkato i crimini di guerra italiani in Grecia ed in Jugoslavia: “@Sergio L. :mi permetto di chiederle , è stato un soldato delle Forze Armate Italiane o dell’Armata Popolare Jugoslava?”.
Perdonami, Roberto, io sono un soldato delle Forze Armate Italiane. Dicono “sono” e non “sono stato” perché come tu sai gli Ufficiali di complemento non vanno mai in congedo nel senso stretto della parola. Questo non mi vieta di aprire gli occhi e denunciare eventuali crimini del Nostro Esercito, ancor di più considerando che parliamo di 60 anni fa e non di ieri. O essere soldati significa invece negare la verità o, peggio, insabbiarla?
Credo che qualsiasi padre acquisterebbe in fiducia e rispetto da parte dei propri figli se ammettesse i suoi errori. Perché mai l’Italia e il suo Esercito non dovrebbero farlo?
2. L’amico Crasti dice: “Cosa possiamo fare noi oggi per eliminare l’ODIO?”. Beh, ad esempio, a me piacerebbe partecipare, il 10 febbraio, alle commemorazioni. Come, del resto, ho fatto nel 2008 e nel 2009. Ma se poi mi ritrovo a fianco, come successo nel 2008, persone che cominciano a dire “slavi bastardi”, allora la voglia di partecipare passa, perché non si tratta di memoria, ma di odio.
E si badi bene che a proferire quelle parole sono spesso giovanotti molto esuberanti di tendenze politiche estreme ed estremiste, non esuli anziani che hanno vissuto sulla propria pelle i crimini comunisti di Tito.
Quindi, cosa si può fare per eliminare l’ODIO? Evitare che alle commemorazioni partecipino frange politiche e non che non hanno a cuore la Memoria ed il Ricordo, ma una mera sete di vendetta nei confronti dei comunisti e di questi non meglio identificati “slavi” (russi? bielorussi? bulgari? macedoni? ucraini? ceki? slovacchi? serbi? chi sarebbero “gli slavi”?). Perché il revanscismo e l’odio etnico non porteranno che ad altri scontri e nulla – a distanza di 60 anni – può essere giustificato.
3. Mitico Delzotto. Ultimamente non è che si sita diffondendo un sentimento anti-cristiano, ma c’è chi, come il sottoscritto, non sopporta l’invadenza e la prepotenza da parte del Vaticano. E si badi che sono cristiano, anch’io. Per giunta praticante. Ma non sono cattolico, bensì evangelico valdese. Appartengo cioè ad una Chiesa che fa della non-invadenza e della laicità dello Stato le sue basi. Come del resto faceva Cristo nel “Date a Cesare ciò che è di Cesare…”, ecc. ecc.
Per finire, una citazione:
«in ogni paese e in ogni tempo, i preti cattolici sono stati ostili alla libertà.
Sono sempre alleati col despota, concedendogli di esercitare i suoi abusi in cambio della protezione dei loro abusi».
Chi lo ha detto? Qualche vetero-comunista o qualche radical-pannelliano sicuro…. No, l’ha detto Thomas Jefferson nel 1814! 🙂
Ridiamoci sopra, ma pensiamo anche al “folle” (in tutti i sensi) tra la Chiesa Cattolica e Pavelic’, tanto per rimanere sul nostro noto…
Un salutone a tutti e scusate l’intromissione.
Nel messaggio ho dimenticato, dopo “folle”, di scrivere “amore”. Parlavo del “folle amore” tra Pavelic’ e Stepinac e più in generale tra Pavelic’ e la Chiesa cattolica croata e non.
Ma potremmo citare il folle amore tra G.Paolo II e il tagliagole Pinochet, ecc. ecc.
O.T. (ma fino a un certo punto). Ho creato su Facebook il gruppo dedicato ad Andrea Millevoi, di origine fiumana tra l’altro. ISCRIVETEVI NUMEROSI:
http://www.facebook.com/group.php?gid=255705799629&ref=search&sid=595606935.210201351..1
Andrea Millevoi era un “Verde Lanciere”, un Ufficiale di Montebello. Faceva parte del contingente italiano impegnato in Somalia nella Missione Ibis, nell’ambito della missione umanitaria UNOSOM II, che vide la Cavalleria Italiana eccellere.
Il 2 luglio 1993, a Mogadiscio, nel corso dell’operazione denominata Canguro 11, il Sottotenente Millevoi, che era capo equipaggio di una autoblindo B1 “Centauro” del suo Reggimento, i Lancieri di Montebello, venne colpito a morte da una raffica di kalashnikov. Fu il terzo caduto italiano in quella che viene ricordata come “Battaglia del pastificio”, nella quale persero la vita anche il paracadutista di leva Pasquale Baccaro e il sergente maggiore Stefano Paolicchi.
Caro Federico,a parte qualche estemporaneo risveglio patriottico ,io temo che ti sia congedato da solo…..mah!A casa mia se dixe no se pol star sentai col culo su do scagni…….
A quanto pare sei rimasto turbato dagli interventi mio ,di Crasti e Delzotto,ma non da quello dell’anima candida che ti ha preceduto…..
Ovviamente aderisco al tuo gruppo.Ciao
Messaggio per FABIO.
Lo sai che ciò che hai così chiaramente espresso nel tuo messaggio si chiama apologia di reato ed è perseguibile per Legge?
Lo sai che il reato di opinione -per il quale, se l’opinione è contraria alla tua, sei favorevole alla pena di morte, se non sbaglio- non è previsto dal nostro ordinamento?
Concludendo…….lo sai che i fanatici come te fanno pena?
Bene, se su questo blog scrive gente come te non mi interessa più scrivere per cui addio a tutti e buon divertimento!
Solo una nota per Pietro Luigi Crasti: d’accordo sul non censurare gli interventi, ma a tutto c’è un limite.
Caro Roberto, chi mi ha preceduto, e anche Daniela, si commentano da soli. Ma sono della stessa risma di chi urla “slavi bastardi!” o “Istria, Fiume, Dalmazia, né Slovenia né Croazia” o di chi parla di “ferocia slava per DNA”, “pulizia etnica dei barbari slavi” o fregnacce del genere. Ma mi pare che a queste persone non sia vietato di partecipare al 10 febbraio.
Quando tutti ci impegneremo a prendere le distanze dagli estremisti, dell’una e dell’altra parte, avremo una MEMORIA CONDIVISA.
Per Alberto (e di nuovo per Roberto): mio padre era fascista e al tempo stesso monarchico (solo a lui riuscivano certe sintesi…). Il tutto perché il suo amore per la Patria lo superava perfino in altezza (185 cm) e in peso (130 kg). Per l’amore per l’Italia aderì a Gladio (il suo nominativo è negli elenchi pubblicati nel 1991, quando fu tradito un patto coi gladiatori e violato un segreto militare). Nello stesso tempo, a mio padre non ho mai sentito dire una parola di “odio” nei confronti dei Partigiani, dei comunisti o di altri popoli. Mi ha insegnato il rispetto e la curiosità per gli “altri”, intendendo per questi non solo gli altri popoli, ma anche gli altri credi religiosi e le altre convinzioni politiche. E di persone fasciste così ne ho conosciute tante. Così come ne ho conosciute dall’altra parte. Queste persone siano d’esempio ai Daniela ed ai Fabio della situazione, perché i tanti fascisti che ho conosciuto io erano più umani dell’uomo. Quindi massima solidarietà ad Alberto Bertoni.
Nello stesso tempo, persone così sono d’esempio a chi scambia il Patriottismo per nazionalismo, per odio e revanscismo nei confronti di Slovenia e Croazia, ecc. ecc. Perché chi ama la Sua Patria, sa che uno sloveno ama la Sua Slovenia ed un croato la Sua Croazia. E chiunque ami veramente la propria Patria non mancherà mai di rispetto per la Patria altrui.
Caro Federico, grazie per ciò che hai scritto su tuo padre: anche se, ovviamente, non l’ho mai conosciuto credo che fosse una grande persona. Sai, io non misuro le persone dal fatto che condividano o meno il mio credo politico (ammesso che ne abbia uno), ma da come sono e da come si comportano e credo che tuo padre, da come lo descrivi, fosse un uomo onesto. La nostra Liturgia della Santa Resistenza incensa tuttora dei perfetti criminali e questo è limite della Sinistra: non ha mai voluto ammettere che esiste una sola Verità e che questa è accerchiata anzi assediata da troppe opinioni che qualcuno spaccia per verità alle menti deboli e gregarie. Ma non è così. Hai chiarito benissimo come stanno le cose e cioè che c’è gente che ama il proprio Paese nel rispetto delle sue Leggi e, soprattutto, nel rispetto della Legge Naturale che dovrebbe essere nel cuore di ognuno…e quelli vanno rispettati. Non può e non deve esserci rispetto, invece, per quei vermi settari e stupidi che pullulano nelle ferite del Tempo rese purulente dalla mancanza di Verità. A quelli che dicono che “uccidere A non è un reato” vorrei chiedere cosa direbbero se invece di B fosse stato proprio A a vincere… anche in quel caso varrebbe la loro criminale regola da dementi? E’ di fronte a queste cose che mi scoppiano dentro lo schifo e la rabbia! Concludo dicendo che mi disgusta pensare che troppi fanatici settari e stupidi si nascondano fra la gente normale che si incontra al bar, a passeggio, al supermercato. Gente così dovrebbe andarsene all’altro capo del mondo e portare con sé il proprio odio. Forse questo mondo di merda sarebbe migliore.
Confermo il mio messaggio precedente: volevo solo scrivere a te e quindi sarò grato al web master se è a te che indirizzerà questi commenti con non ho più voglia di condividere con gente che non rispetta gli altri.
@DEGNI CARANDO: condivido molto quanto scrivi sul PATRIOTTISMO “chi ama la Sua Patria, sa che uno sloveno ama la Sua Slovenia ed un croato la Sua Croazia. E chiunque ami veramente la propria Patria non mancherà mai di rispetto per la Patria “. Hai toccato un punto fondamentale, importantissimo di questo dibattito.
Un vero Patriota, che ama la propria collettività nazionale, rispettandola cominciando dalla sua identità storico-culturale per finire ai piccoli gesti quotidiani di relazione interpersonale, va da sé che nutrirà profondo rispetto per le Patrie altrui, in quanto conoscendo il proprio comprende il sentimento degli altri.
Mi sento di indirizzare un BRAVO DEGNI CARANDO!
Se queste sono le tue vere parole scritte con sincerità. In questo modo stiamo trovando un grandioso punto di incontro tra le culture e le società che non è quello falso e strumentale che alcuni poteri forti ci stanno proponendo ogni giorno sui canali mass-mediatici e attraverso tutte le forme di comunicazione possibili.
Questo è lo snodo sociale e culturale su cui davvero si potrà costruire qualcosa. Grazie!
@Pietro “chi ama la Sua Patria, sa che uno sloveno ama la Sua Slovenia ed un croato la Sua Croazia. E chiunque ami veramente la propria Patria non mancherà mai di rispetto per la Patria altrui “giustissimo,ci mancherebbe.la mia Patria è l’Italia però,siamo sicuri che lo sia in toto anche per l’amico latore enfatico di questo ammaestramento spirituale (del quale credo però ti sia perso qualche puntata…..).
il patriota è colui che, mosso da affetto sincero, si impegna a difendere la sua Patria e ad onorarla cercando di renderla la migliore fra le altre. Gioisce delle glorie comuni e si rammarica per le sconfitte.Cerca di diffondere questo spirito nei connazionali affinché il Paese da loro rappresentato, unito da quel particolare carattere che è il segno dello sviluppo morale, spirituale e materiale di una nazione in ogni forma ed espressione della sua vita, possa essere esempio di civiltà.
questa è una definizione che mi piace molto cui cerco nel mio piccolo di attenermi…..
Caro Roberto, non credo che Crasti – che ringrazio per gli apprezzamenti – si sia perso nessuna puntata… anzi, le più gustose se le è vissute in diretta… 🙂
Per Alberto: grazie anche a te.
Per tornare al messaggio di Crasti: si potrà costruire qualcosa quando la finiremo tutti, me compreso, di SCHIERARCI. Quando si capirà che non esistono i “buoni” ed i “cattivi”. E parlo prima di tutto dello schierarci all’interno del nostro Paese, nel dividerci tra anti-fascisti e non, ecc. ecc.
Ma la cosa è delicata, perché quando si provano a fare dei passi verso gli altri e questi “altri” non recepiscono, diventa dura poi continuare a cercare il compromesso.
Faccio un esempio: ho parlato di mio padre, ma non ho parlato dei miei pro-zii Partigiani (uno monarchico, capitano in SPE delle “voloire”, l’artiglieria a cavallo), l’altro filosofo comunista (molto amico del cattolico monarchico Augusto Del Noce: entrambi erano allievi del più grande kantiano italiano, Martinetti).
Ora è chiaro che io mi sento profondamente offeso quando il 25 aprile trovo gente che si mette il lutto al braccio o espone bandiere italiane a lutto. Mi offendo perché chiedo rispetto, almeno in quel giorno, per chi ha dato la vita in BUONAFEDE. Di chi era in MALAFEDE ci sono altri 363 giorni dell’anno per parlarne.
Questo perché, come dicevo, si trovano persone in buonafede ed in malafede ovunque, sia tra chi era Partigiani, sia tra chi era nell’RSI, sia tra gli italiani, sia tra i croati e sloveni, ecc. ecc.
Solo quando la smetteremo di pensare che i “nostri” sono tutti bravi buoni e giusti e i “loro” tutti cattivi barbarai ed ingiusti avremo una MEMORIA CONDIVISA. Sempre che si voglia averla, ovviamente.
questa affabulazione non mi incanta,il 25 aprile tutto è tranne che una ricorrenza volta al raggiungimento di una memoria condivisa anzi guai a metterla in discussione perchè deve perpetuare la divisione tra gli italiani.in Spagna il 1° di aprile giorno della vittoria nella guerra civile dell’ esercito nazionale spagnolo e la conseguente sconfitta di quello repubblicano,non è festa nazionale …….
Caro Roberto, mi dispiace che quelle che per me sono idee in cui credo sinceramente siano scambiate per “affabulazioni” volte ad incantare qualcuno. Non è mio costumo fare propaganda e/o proseliti su internet. Del resto, dopo 10 anni di web, ho più nemici che seguaci proprio perché ho il difetto (che per me è un pregio) di dire sempre, apertamente, quello che “sento” e penso.
Io non ho parlato oggettivamente del 25 aprile, ma soggettivamente. In famiglia ci abbiamo rimesso due giovanotti validi e valorosi: un eccellente Capitano delle Voloire ed un brillante filosofo. Se le brigate nere non li avessero uccisi dopo 13 ore di torture (durante le quali non fu fatta 1 sola parola), uno avrebbe fatto una brillante carriera militare ed un altro una brillante carriera accademica. Ma, soprattutto, in famiglia avrei avuto altre due persone esemplari come, dall’altro lato, fu esemplare mio padre. Questo per me è MEMORIA CONDIVISA.
L’uso che è stato fatto del 25 aprile non mi interessa soggettivamente. Concordo con te che – oggettivamente – sia stato manipolato e strumentalizzato. La stessa cosa succede col 10 febbraio, da parte mia. Ma, soggettivamente, ad un esule o a chi è stato toccato da un crimine come quello delle foibe, interessa poco. E allora io dico: il 10 febbraio si commemorino vittime dell’esodo e martiri delle foibe, e guai a chi fa polemica. Ma il 25 aprile si abbia lo stesso rispetto, per favore. Senza bandiere a lutto e senza slogan vergognosi come quelli letti e sentiti lo scorso anno.
Per il resto, sai come la penso: abolizione di TUTTE LE GIORNATE DELLA MEMORIA (compresa quella del 21 aprile) e di tutte le festività, compresa quella del 2 giugno. Dopodiché, UN’UNICA GIORNATA FESTIVA D’UNITA’ NAZIONALE, DI MEMORIA E RICORDO.
A proposito di quanto dicevo ieri, oggi su un forum IRREDENTISTA ho letto quanto segue:
“Possono pure andare tutti a farsi fottere! Sc’iavi del cazzo!
La Slovenia è uno staterello idiota che manco dovrebbe esistere.
Dobbiamo mantenere con le nostre tasse questi parassiti, questa FECCIA che dovrebbe sparire e basta!”
questa perla è al seguente link:
http://irredentismo.forumfree.it/?t=45570058#lastpost
Pensate se, mutatis mutandis, su un forum sloveno leggeste le stesse robe. Non vi roderebbe? Pensate ad un post come il seguente (è un puro esempio accademico privo di qualsiasi intento polemico e/o denigratorio):
“Possono pure andare tutti a farsi fottere! italiani del cazzo!
L’Italia è una mera espressione geografica di staterelli idioti che manco dovrebbero esistere.
Dobbiamo mantenere con le nostre tasse questi parassiti, questa FECCIA che dovrebbe sparire e basta!”
Caro Federico non è la prima volta che te lo dico……non è corretto imbastire le tue lagnanze su accadimenti relativi ad altri contesti!!!qui nessuno degli intervenuti di chiari sentimenti italiani si è espresso in termini offensivi,anzi i soli post deliranti vengono dalla parte slavocomunista!!!l’uscita che tu riporti per me è infelice e credo un giudizio analogo esprimeranno il presidente Crasti e i tanti bravi italiani che ci seguono,ma non è un problema nostro…..
Roberto, hai ragione e chiedo venia, ma era solo per fare un esempio. Quanto a te, Crasti e chi scrive qui, se non avessi rispetto e stima per le persone che siete, non sarei qui a scrivere.
Faccio ancora ammenda, ma quando si leggono certe cose si perde la pazienza. Chi scrive certe cose getta le basi per scontri futuri. Certe ‘teste calde’ vanno isolate.
Il vero problema è che gli sloveni ed i loro epigoni italiani possono offendere impunemente le vittime delle foibe e, per ragioni di opportunità di politica internazionale, lo Stato italiano si comporta come le famose tre scimmiette: non vede, non sente e non parla.
Lo scorso anno, i signori Peter Mocnik ed Iztok Furlanic, sloveni rispettivamente segretario politico dell’Unione Slovena di Trieste e consigliere comunale di Rifondazione Comunista a Trieste, hanno detto che il Presidente Napolitano, ogni anno in occasione del giorno dl Ricordo, “male informato, premia figli e nipoti di criminali di guerra”. Queste affermazioni pubbliche, riportate anche dai quotiani, costituiscono diffamazione e sono state sgnalate alla Procura della Republica di Trieste, con regolari querele. A quasi un anno di distanza, benchè il reato sia evidente documentato inoppugnabilmente, non è accaduto nulla. Ciò perchè della tragedia delle vittime della difesa del confine orientale italiano, non importa proprio nulla a nessuno ed anche coloro che hanno voluto la legge, l’hanno promulgata solamente per farsi della pubblicità a bun mercato.
Questa è la vera tragedia delle foibe, assieme al fatto che i discendenti delle vittime desidererebbero sapere dove poer portare un fiore sul posto dove i loro cari sono stati assassinati, ma, benchè le indicazioni a disposizione siano tante, lo Stato italiano ed i suoi politici a livello nazionale, regionale e provinciale, fanno come le
tre scimmiette: non vedono, non sentono e non parlano.
Sono totalmente d’accordo con Rustia: la magistratura ideologizzata e politicizzata non si muove e non si muoverà. Nello stesso tempo, pero, credo che un’offesa non ne giustifichi mai un’altra.
@ giorgio
zontemo anca do robete: 1) che riva i libelli de Basovizza a contarne che no pena rivadi a Go, Ts, Fm e Pl i druzi se ga meso prima de duto a far fora fassisti, SS e collaborazionisti; 2) che chi li ga scriti poi se meti a dir: “dovè lezer ben come la Bibbia, altrimenti se metaremo a dir che Dio no esisti”.
http://www.ilgazzettino.it/articolo.php?id=91114
memoria condivisa??
CITTA’ D’ITALIA CHE HANNO ONORATO I MARTIRI DELLE FOIBE NELLA PROPRIA TOPONOMASTICA
Un sentito ringraziamento a tutte le Amministrazioni che hanno onorato i Caduti delle Foibe
ABBIATEGRASSO (Milano) Parco Martiri delle Foibe
ACQUAVIVA DELLE FONTI (Bari) Via Martiri delle Foibe
ACQUI TERME (Alessandria) Piazza Martiri delle Foibe
ALBANO SANT’ALESSSADRO (Bergamo) Via Martiri delle Foibe
ALBIGNASEGO (Padova) Viale Martiri delle Foibe
ALESSANDRIA Via Esuli Istriani, Fiumani e Dalmati
ALESSANDRIA Via Vittime delle Foibe
ALGHERO fraz. Fertilia (Sassari) Via Martiri delle Foibe
ALLERONA scalo (Terni) Largo Martiri delle Foibe
ALTAMURA (Bari) Via Caduti delle Foibe
ALTAVILLA VICENTINA fraz. Tavernelle (Vicenza) Via Martiri delle Foibe
ANCONA Scalinata Italiani di Istria Fiume e Dalmazia
ANTRODOCO (Rieti) Giardino Martiri delle Foibe
AREZZO Largo Martiri delle Foibe
ARONA (Novara) Largo Martiri delle Foibe
ASSISI – S.Maria degli Angeli (Perugia) Via Martiri delle Foibe
AVEZZANO (L’Aquila) Via Martiri delle Foibe
BADIA POLESINE (Rovigo) Via Martiri delle Foibe
BARANZATE (Milano) Giardino Martiri delle Foibe
BARI Via Martiri delle Foibe
BASCHI (Terni) Piazza Martiri delle Foibe
BASSANO DEL GRAPPA (Vicenza) Via Martiri delle Foibe
BAUCINA (Palermo) Via Martiri delle Foibe
BELLUNO Piazzale Vittime delle Foibe
BENEVENTO Piazzale Martiri delle Foibe
BETTONA (Perugia) Via Martiri delle Foibe
BIASSONO (Monza-Brianza) Via Martiri delle Foibe – Istria (1943 – 47)
BOLOGNA Giardino Martiri d’Istria, Venezia Giulia e Dalmazia,
BOLOGNA Rotonda Martiri delle Foibe
BONATE SOPRA (Bergamo) Parco Martiri delle foibe
BORGO SAN DALMAZZO (Cuneo) Piazza Vittime delle Foibe
BOVA MARINA (Reggio Calabria) Carabiniere Giuseppe Arconti Martire delle Foibe
BRA (Cuneo) Piazza Martiri delle Foibe
BRESCIA Via Martiri delle Foibe
BRESCIA Via Vittime d’Istria, Fiume e Dalmazia
BRINDISI Via Martiri delle Foibe
BRONI (Pavia) Via Martiri delle Foibe
BRUGHERIO (Monza-Brianza) Parco Martiri delle Foibe
BUDRIO (Bologna) Via Vittime delle Foibe
BUSSOLENGO (Verona) Viale Martiri delle Foibe
BUSTO ARSIZIO(Varese) Via dei Giuliani e Dalmati
CAGLIARI Parco dei Martiri delle Foibe
CALCINAIA fraz. Fornacette (Pisa) Via Vittime delle Foibe
CALCINATO (Brescia) Via Martiri delle Foibe
CALOLZIOCORTE (Lecco) Parco Martiri delle Foibe
CAMAIORE (Lucca) Via Martiri delle Foibe
CAMOGLI (Genova) Scalinata Martiri delle Foibe
CANICATTI (Agrigento) Via Angelo Garlisi – Vittima delle Foibe
CANICATTI (Agrigento) Via Antonio Di Gioia – Vittima delle Foibe
CANNARA (Perugia) Piazza Martiri delle Foibe
CARAPELLE (Foggia) Via Martiri delle Foibe
CARATE BRIANZA (Monza e Brianza) Piazzale Martiri delle Foibe
CARDITO (Napoli) Via Martiri delle Foibe
CASALE MONFERRATO (Alessandria) Via Vittime delle Foibe
CASALVECCHIO SICULO (Messina) Proposta attesa delibera
CASERTA Via Martiri delle Foibe
CASPERIA (Rieti) Piazza Martiri delle Foibe
CASSANO DELLE MURGE (Bari) Parco ai Martiri delle Foibe e all’Esodo Istriano-giuliano-dalmata
CASTEL MAGGIORE (Bologna) Rotonda Martiri delle Foibe
CASTELFRANCO EMILIA (Modena) Via Martiri delle Foibe
CASTELLABATE fraz. Lago di Castellabate (Salerno) Via Martiri delle Foibe
CASTELLABATE fraz.. San Marco (Salerno) Via Giovanni Romito – Vittima delle Foibe
CASTELLABATE fraz.. San Marco (Salerno) Via Norma Cossetto
CASTELLAMONTE (Torino) Via Martiri delle Foibe
CASTELNUOVO DEL GARDA (Verona) Via Martiri delle Foibe
CASTIGLIONE DELLE STIVIERE (Mantova) Via Martiri delle Foibe
CATANIA Via Martiri delle Foibe
CEGLIE MESSAPICA (Brindisi) Via Martiri delle Foibe
CERESARA (Mantova) Via Martiri delle Foibe
CERVETERI (Roma) Via Martiri delle Foibe
CERVIA (Ravenna) Parco Martiri delle Foibe
CERVIGNANO (Udine) Piazza dell’esodo istriano, Giuliano e Dalmata
CHIARI (Brescia) Piazzetta Martiri delle Foibe
CHIOGGIA (Venezia) Giardini all’Esule istriano, giuliano e dalmata
CHIOGGIA (Venezia) Piazzale Martiri delle Foibe
CHIUPPANO (Vicenza) Via Martiri delle Foibe
CHIVASSO (Torino) Via Martiri d’Istria e Dalmazia
CISTERNA DI LATINA (Latina) Piazza Martiri delle Foibe e agli esuli di Istria, Fiume e Dalmazia
CITTA’ DI CASTELLO (Perugia) Via Martiri delle Foibe
CIVITANOVA MARCHE (Macerata) Via Martiri delle Foibe
CIVITAVECCHIA (Roma) Parco Martiri delle Foibe – Parco Uliveto
COGGIOLA (Biella) Largo Vittime delle Foibe
COLLEGNO (Torino) Giardino Esuli italiani d’Istria, Fiume e Dalmazia
COMO Piazza Martiri Foibe Istriane
COMO Rondello Don Angelo Tarticchio
COMO fraz. Albate Giardini Martiri italiani delle Foibe istriane
CONEGLIANO (Treviso) Via Martiri delle Foibe
COPERTINO (Lecce) Via Martiri delle Foibe
CORNAREDO (Milano) Via Vittime delle Foibe
CORROPOLI (Teramo) Piazza Martiri delle Foibe
CORTEMAGGIORE (Piacenza) Via Martiri delle Foibe
COSTA VOLPINO (Bergamo) Parco Martiri delle Foibe
CREAZZO (Vicenza) Via Martiri delle Foibe
CREMA (Cremona) Piazza Istria e Dalmazia
CRESCENTINO (Vercelli) Via Martiri delle Foibe
DANTA DI CADORE (Belluno) Via Vittime delle Foibe
DESENZANO DEL GARDA (Brescia) Via Martiri Italiani delle Foibe
DOMODOSSOLA (Verbano-Cusio-Ossola) Piazzale Vittime delle Foibe Istriane
DUE CARRARE (Padova) Piazza Norma Cossetto
DUE CARRARE (Padova) Piazza Vittime delle Foibe
FABRIANO (Ancona) Via dei Martiri delle Foibe Istriane
FERMO Largo Vittime delle Foibe
FERRARA Via Martiri delle Foibe
FIDENZA (Parma) Via Martiri delle Foibe
FIRENZE Largo Martiri delle Foibe
FOGGIA Piazza dei Martiri Triestini
FOGGIA Piazza dei Martiri Triestini
FOLIGNO (Perugia) Piazzale Martiri delle Foibe
FONDI (Latina) Piazza Martiri delle Foibe/Eroi Caduti per la Patria/affinchè vivano nella memoria
FONTANIVA (Padova) Via Martiri delle Foibe
FORLI’ (Forlì-Cesena) Via Martiri delle Foibe
FORTE DEI MARMI (Lucca) Piazza Martiri delle Foibe
FORZA d’AGR0′ (Messina) Proposta attesa delibera
FOSSANO (Cuneo) Largo Norma Cossetto (Vittima delle Foibe)
FOSSO’ (Venezia) Via Martiri Giuliani e Dalmati
FRANCAVILLA AL MARE (Chieti) Via Martiri delle Foibe
FROSINONE Piazza Martiri delle Foibe
FURCI SICULO (Messina) Proposta attesa delibera
GALATINA (Lecce) Piazza Vittime delle Foibe
GALLIATE (Novara) Via 10 febbraio 1947 – Vittime delle Foibe
GATTINARA (Vercelli) Piazza Martiri delle Foibe
GAVIRATE (Varese) Piazza Martiri delle Foibe 1943 – 1945
GAVORRANO (Grosseto) Via Martiri d’Istria
GENOVA Passo Vittime delle Foibe
GHEMME (Novara) Parco Norma Cossetto
GORIZIA Largo Martiri delle Foibe
GORIZIA Via Norma Cossetto
GOZZANO (Novara) Via Vittime delle Foibe
GRADO (Gorizia) Piazza Martiri delle Foibe (pass. a mare)
GRAVINA DI CATANIA (Catania) Via Vittime delle Foibe
GROSSETO Piazza Martiri delle Foibe Istriane
GRUGLIASCO (Torino) Giardino Vittime delle Foibe
GRUMOLO DELLE ABBADESSE (Vicenza) Piazza Norma Cossetto
GUIDONIA MONTECELIO – Villalba (Roma) Piazza Martiri delle Foibe
IMPERIA Giardini Martiri delle Foibe
JESI (Ancona) Piazza Martiri delle Foibe
JESI (Ancona) Via Martiri delle Foibe
JESOLO (Venezia) Viale Martiri delle Foibe
LAMEZIA TERME (Catanzaro) Via Martiri delle Foibe
LANCIANO (Chieti) Largo Martiri delle Foibe
LANDIONA (Novara) Via Martiri delle Foibe
L’AQUILA (fraz. Cansatessa) Via Norma Cossetto
LATERZA (Taranto) Via Martiri delle Foibe
LATINA Piazzale Martiri delle Foibe
LATINA Viale Martiri di Dalmazia
LATISANA (Udine) Via Martiri delle Foibe
LAVAGNO fraz. San Pietro (Verona) Via Martiri delle Foibe
LAZZATE (Monza-Brianza) Largo Martiri delle Foibe
LECCE Via Martiri delle Foibe
LECCO Riva Martiri delle Foibe
LEGNAGO (Verona) Via Norma Cossetto
LEINI’ (Torino) Via Martiri delle Foibe
LEONESSA (Rieti) Largo dei Martiri delle Foibe Istriane
LICATA (Agrigento) Piazzale Martiri delle Foibe
LIMBIATE (Monza-Brianza) Piazza Martiri delle Foibe
LISSONE (Monza-Brianza) Piazza Martiri delle Foibe
LOANO (Savona) Via Martiri delle Foibe
LOCRI (Reggio Calabria) Via Martiri delle Foibe
LONIGO (Vicenza) Via Martiri delle Foibe
LUCCA Via Martiri delle Foibe
MACERATA Via Vittime delle Foibe
MAIOLATI SPONTINI (Ancona) Largo Martiri delle Foibe
MANDANICI (Messina) P.zza Carabiniere Domenico Bruno-Martire delle Foibe
MAPELLO (Bergamo) Via Esuli d’Istria, Fiume e Dalmazia
MAPELLO (Bergamo) Via Martiri delle Foibe
MARCELLINA (Roma) Piazza Martiri delle Foibe
MARINO (Roma) Piazzale Caduti delle Foibe
MARTIGNACCO (Udine) Piazzale Martiri delle Foibe
MASSA (Massa-Carrara) Parco del ricordo ai Martiri delle Foibe.
MAZARA DEL VALLO (Trapani) Via Martiri delle Foibe
MELISSANO (Lecce) Piazzetta Martiri delle Foibe (dalla Residenza Municipale 10-02-2009)
MESSINA P.zza Martiri delle Foibe, Esuli di Istria, Fiume e Dalmazia
MILANO Largo Martiri delle Foibe
MILANO Via Martiri Triestini
MIRANDOLA (Modena) Via Martiri delle Foibe
MIRANO (Venezia) Piazza Martiri delle Foibe
MODENA Via Martiri delle Foibe
MODUGNO (Bari) Parco del Ricordo delle Foibe
MOGLIANO VENETO (Treviso) Via Martiri delle Foibe
MONCALIERI (Torino) Via Vittime delle Foibe
MONSELICE (Padova) Via Martiri delle Foibe
MONTE PORZIO (Pesaro) Via Martiri delle Foibe
MONTEBELLUNA (Treviso) Vicolo Martiri Giuliani e Dalmati
MONTECCHIO MAGGIORE (Vicenza) Via Martiri delle Foibe
MONTELUPONE (Macerata) Via Martiri delle Foibe
MONTEMURLO (Prato) Via Martiri delle Foibe (sottopasso)
MONTEROTONDO (Roma) Largo Martiri delle Foibe
MONTESILVANO (Pescara) Via Martiri delle Foibe
MONTESILVANO (Pescara) Via Pieramico Antonio Martire delle Foibe
MONTIGNOSO (Massa e Carrara) Parco Martire delle Foibe – in onore Guardia di PS Mario Buffoni
MORTARA (Pavia) Via Martiri delle Foibe
MUGNANO DI NAPOLI (Napoli) Via Vittime delle foibe
NANTO (Vicenza) Via Martiri delle Foibe
NARDO’ (Lecce) Piazzale Martiri delle Foibe
NEPI (Viterbo) Parco Martiri delle Foibe
NERVIANO (Milano) Via Martiri delle Foibe
NISCEMI (Caltanisetta) P.za Martiri delle Foibe di Istria, Dalmazia e V.G.
NIZZA DI SICILIA (Messina) Proposta attesa delibera
NOCERA UMBRA (Perugia) Via Martiri delle Foibe
NOCETO (Parma) Via Martiri delle Foibe
NOVARA Via Vittime delle Foibe
NOVATE MILANESE Giardino Martiri delle Foibe
NOVENTA VICENTINA (Vicenza) Via Vittime delle Foibe
ORIA (Brindisi) Via Martiri delle Foibe
ORISTANO Via Martiri delle Foibe
OSPITALETTO (Brescia) Via Martiri delle Foibe
OSTRA VETERE (Ancona) Giardino Martiri delle Foibe
OZIERI (Sassari) Via Martiri delle Foibe
PADOVA Passaggio Martiri delle Foibe
PADOVA Via Martiri Giuliani e Dalmati
PADOVA Via Pietro e Nicolò Luxardo
PADOVA Via Riccardo Gigante
PAGLIARA (Messina) Proposta attesa delibera
PAGNACCO (Udine) Piazzale Martiri delle Foibe (Istria 1943 -47)
PALAZZOLO SULL’OGLIO (Brescia) Piazza Martiri delle Foibe Istriane
PARMA Via Martiri delle Foibe
PASIAN DI PRATO (Udine) Via Martiri delle Foibe
PERUGIA Via Vittime delle Foibe (Parco)
PESARO (Pesaro-Urbino) Parco Esuli Giuliano-Dalmati
PESCARA Piazza Martiri Dalmati e Giuliani
PESCHIERA DEL GARDA (Verona) Via Caduti delle Foibe
PIACENZA attesa delibera
PIETRASANTA (Lucca) Piazza Martiri delle Foibe
PIGNATARO MAGGIORE (Caserta) Via Caduti delle Foibe
PIOVE DI SACCO (Padova) Via Martiri delle Foibe
PISA Rotonda Martiri delle Foibe
POGGIBONSI (Siena) Via X febbraio
POGGIORSINI (Bari) Via Martiri delle Foibe
POMEZIA (Roma) Via Martiri delle Foibe
PONTE SAN PIETRO (Bergamo) Piazza Martiri delle Foibe
PONTEDERA (Pisa) Via Caduti delle Foibe
PORDENONE Pedonale/ciclabile Martiri delle Foibe
PORRETTA TERME (Bologna) Piazza Martiri delle Foibe
PORTOFERRAIO (Livorno) Via Martiri delle Foibe
PORTOGRUARO (Venezia) Via Vittime delle Foibe
PORTOMAGGIORE (Ferrara) Via Martiri delle Foibe
POVOLETTO (Udine) Ponte Martiri delle Foibe
PRATO Via Martiri delle Foibe
PRIVERNO (Latina) Giardino Martiri delle Foibe
PUTIGNANO (Bari) Via Martiri delle Foibe
QUATTORDIO (Alessandria) Via della Memoria (Vittime delle Foibe)
RACCONIGI (Cuneo) Via Martiri delle Foibe
RAPALLO (Genova) Piazzale Martiri delle Foibe
RAVENNA fraz. Porto Corsini Parco Martiri delle Foibe
RECANATI (Macerata) Via Martiri delle Foibe
RECETTO (Novara) Via Vittime delle Foibe
REGGELLO (Firenze) Via Caduti delle Foibe
REGGIO EMILIA fraz. Coviolo Viale Martiri delle Foibe
REVERE (Mantova) Via Martiri delle Foibe
RICCIONE (Rimini) Piazzale Martiri delle Foibe
RIVA DEL GARDA (Trento) Largo Caduti delle Foibe
RIVAROLO CANAVESE (Torino) Via Martiri delle Foibe
ROBECCO SUL NAVIGLIO (Milano) Via Martiri delle Foibe
ROCCALUMERA (Messina) Piazzetta Vittime delle Foibe
ROMA Giuseppe Tosi Martire istriano (T)
ROMA Via Icilio Bacci
ROMA Via Norma Cossetto
ROMA Via Riccardo Gigante
ROMA (Laurentina) Largo Vittime delle Foibe istriane
RONCHI DEI LEGIONARI (Gorizia) Piazzale Martiri delle Foibe
RONCO ALL’ADIGE (Verona) Via Martiri delle Foibe
ROSA’ (Vicenza) Via Martiri delle Foibe
ROVATO (Brescia) Via Martiri delle Foibe
ROVERETO (Trento) Largo Vittime delle Foibe 1943 – 1947
RUVO DI PUGLIA (Bari) Via Martiri delle Foibe
SABAUDIA (Latina) Largo dei Martiri delle Foibe
SACROFANO (Roma) Piazza Martiri delle Foibe
SALO’ (Brescia) Galleria Martiri delle Foibe
SALO’ (Brescia) Via Martiri delle Foibe
SAN BONIFACIO (Verona) Piazza Martiri delle Foibe
SAN DANIELE DEL FRIULI (Udine) Parco Martiri delle Foibe
SAN DANIELE DEL FRIULI (Udine) Via Luxardo
SAN DONA’ DI PIAVE -Calvecchia (VE) Via Martiri delle Foibe
SAN GIOVANNI ILARIONE (Verona) Via Martiri delle foibe
SAN GIOVANNI LUPATOTO (Verona) Parco Martiri delle Foibe
SAN LAZZARO DI SAVENA (Bologna) Via Martiri delle Foibe
SAN MAURO TORINESE (Torino) Piazzale Martiri Italiani delle Foibe
SAN MINIATO fraz. Ponte a Egola (Pisa) Via Vittime delle Foibe
SAN SEVERO (Foggia) Largo Vittime delle Foibe
SANREMO (Imperia) Piazza Martiri delle Foibe
SANTA MARGHERITA LIGURE (Genova) Giardini Vittime delle Foibe
SANTA MARINELLA (Roma) Parco Martiri delle Foibe
SANTA TERESA di RIVA (Messina) Via Martiri delle Foibe
SANT’ANGELO LODIGIANO (Lodi) Via Martiri delle Foibe
SAONARA (Padova) Via Martiri Giuliani e Dalmati
SASSARI Via Martiri delle Foibe
SASSO MARCONI -Borgonuovo (Bologna) Piazzale Vittime delle Foibe
SASSUOLO (Modena) Piazza Martiri delle Foibe
SAVIGLIANO (Cuneo) Via Martiri delle Foibe
SAVOCA (Messina) Proposta attesa delibera
SCAFATI (Salerno) Via Martiri delle Foibe
SCARLINO (Grosseto) Via Martiri d’Istria
SEDICO (Belluno) Via Martiri delle Foibe
SEGRATE (Milano) Parco Martiri delle Foibe
SELCI Sabino (Rieti) Piazza Martiri delle Foibe
SEREN DEL GRAPPA (Belluno) Via Vittime delle Foibe
SERIATE (Bergamo) Via Martiri delle Foibe
SERVIGLIANO (Fermo) Via Martiri delle Foibe
SESTO SAN GIOVANNI (Milano) Largo/Cippo Martiri delle Foibe
SETTIMO TORINESE (Torino) Via Vittime delle Foibe
SIMERI CRICHI (Catanzaro) Piazza Vittime delle Foibe
SOVIZZO loc. Tavernelle (Vicenza) Via Martiri delle Foibe
SULMONA (Aquila) Via Martiri Istriani Delle Foibe
SURBO (Lecce) Largo Vittime delle Foibe
TARANTO Piazzale Vittime delle Foibe
TEMPIO PAUSANIA (Olbia-Tempio) Via Martiri delle Foibe Istriane
TEOLO (Padova) Via Martiri delle Foibe
TERAMO Via Martiri delle Foibe
TERAMO fraz. Piano d’Accio Via Norma Cossetto
TERMINI IMERESE (Palermo) Largo Martiri delle Foibe
TERMOLI (Campobasso) Largo Martiri delle Foibe
TERRALBA (Oristano) Piazza Martiri delle Foibe
THIENE (Vicenza) Via Martiri delle Foibe
THIESI (Sassari) Via Vittime delle Foibe (In ricordo dei finanzieri Andrea Serra e Giovanni Peralta)
TOLMEZZO (Udine) Largo Vittime delle Foibe ed Esuli di Istria, Fiume, Dalmazia ed A.Isonzo (II Guerra Mondiale e dopoguerra)
TOMBOLO fraz. Onara (Padova) Via Martiri delle Foibe
TORRE MAGGIORE Foggia) Via Martiri delle Foibe
TORTONA (Alessandria) Giardini Esuli Istriani, Fiumani, Dalmati e Rimpatriati
TRENTO Via Vittime delle Foibe
TREVISO fraz. Santa Bona Piazza Martiri delle Foibe
TRICASE (Lecce) Via Martiri delle Foibe
TRIESTE Largo don Francesco Bonifacio
TRIESTE Via Norma Cossetto
TRIESTE Viale Martiri delle Foibe
TROFARELLO (Torino) Via Martiri delle Foibe
TUGLIE (Lecce) Via Martiri delle Foibe
TUORO (Caserta) Via Martiri delle Foibe
UDINE Parco Vittime delle Foibe
UGGIATE TREVANO (Como) Piazzetta 10 febbraio – Giorno del Ricordo delle Vittime delle Foibe e dell’Esodo
URGNANO (Bergamo) Piazza Martiri delle Foibe
VALDOBBIADENE (Treviso) Parco Martiri delle Foibe
VALEGGIO SUL MINCIO (Verona) Via Martiri delle Foibe
VARESE Via Istria – Martiri delle Foibe
VASTO MARINA (Chieti) Via Martiri Istriani
VEDELAGO fraz. Casacorba (Treviso) Piazza Martiri delle Foibe
VELLETRI (Roma) Via Martiri delle Foibe
VENEZIA fraz. Marghera (Venezia) Piazzale Martiri Giuliano-Dalmati delle Foibe
VENTIMIGLIA (Imperia) Giardini Martiri delle Foibe
VERBANIA (Verbano-Cusio-Ossola) Parco Norma Cossetto
VERCELLI Via Martiri delle Foibe
VERONA Fraz… Santa Lucia Golosine Piazza Martiri Istria e Dalmazia
VIAREGGIO (Lucca) Via Martiri delle Foibe
VICENZA Largo Martiri delle Foibe
VIGEVANO (Pavia) Via Martiri delle Foibe
VIGONZA (Padova) Via Martiri delle Foibe
VIGUZZOLO (Alessandria) Piazza Vittime delle Foibe
VILLAFRANCA IN LUNIGIANA (Massa Carrara) Piazza Martiri delle Foibe
VILLANOVA SULL’ARDA (Piacenza) Via Martiri delle Foibe
VILLONGO (Bergamo) Via Martiri delle Foibe
VITERBO Largo Martiri delle Foibe Istriane
VITTORIA fraz. Scoglitti (Ragusa) Via Martiri delle Foibe
VOGHERA (Pavia) Via Martiri delle Foibe
VOLPIANO (Torino) Via Vittime delle Foibe
ZOAGLI (Genova) Scalinata Martiri delle Foibe
FOIBA DI BASOVIZZA
LAPIDE
O tu che ignaro passi
per questo Carso forte ma buono,
fermati! Sosta su questa grande tomba!
E’ un calvario con il vertice
sprofondato nelle viscere della terra.
Qui, nella primavera del 1945,
fu consumato un orrendo Olocausto.
A guerra finita!
Nell’abisso fummo precipitati a centinaia,
crivellati dal piombo e straziati dalle rocce.
Nessuno ci potrà mai contare!
Avidità di conquista, odio e vendetta
congiurarono e infierirono contro di noi.
Essere italiani era la nostra colpa.
A gettarci nel baratro furono torme di invasori,
calati nella nostra terra sotto l’influsso
di una malefica stella vermiglia.
Per viltà gli uomini non ci hanno reso giustizia.
Ce l’ha resa Dio accogliendo i nostri spiriti,
purificati da tanto martirio.
O tu che, ora non più ignaro, scenderai da questo Carso,
ricorda, e racconta la nostra tragedia
Federazione Grigioverde
2004
“Nessuno muore del tutto finché ne sia conservato il Ricordo” Jorge Luis Borges
Questo elenco mi è stato utile, anche per smentire la notizia data il 25 /02 /2011 in occasione del Giorno del Ricordo ad Acqui Terme dall’ex senatore di Rifondazione Comunista Adriano Icardi, il quale parlava di una toponomastica “Quartiere giuliano-slavo” ad Alessandria, come testimonianza della splendida accoglienza data dalla città di Alessandria agli esuli.
Coi sinistrorsi ci risiamo….
Comunque lo ho contestato, citando il detto di un sindaco piemontese degli anni ’50, che in Sicilia asseriva “Voi avete il vostro bandito Giuliano, noi abbiamo i nostri banditi giuliani”
Un caro saluto
Anna Maria Crasti
E’ risaputo che la sinistra italiana non è mai stata per l’italia ma sempre contro: contro l’esistenza materiale non che fisica di carne ossa e sangue che compone la persona italiana di qualsiasi età. il guaio è che è risaputo solo da poco
la sinistra ha sempre complottato con tutto ciò che è anti italiano. nelle elezioni regionali si è alleata per sino con l’estrema destra sud tirolese non che nazista per distruggere il littorio simbolo dell’italia fascista. certo: non dovrebbe biasimare dal tale corpo inquisito in quanto fascista, ma biasima il tramite per il fine e il tramite era nazista. così si manifestò un quadro insolito: COMUNISTI ALLEATI DEI NAZISTI E FASCISTI NEMICI DEI NAZISTI.
Ma lo sapete che alla marcia su Roma parteciparono anche ebrei?
Ebrei fascisti convinti che naturalmente costituì la parte più offesa, più tradita dal varo delle leggi raziali che poi per l’italia non furono raziali ma religiose in quanto gli ebrei sono di razza mediterranea, quindi consanguinei
…un appello alla destra e agli israeliti
destra ricordati che il tuo vero nemico è sempre stato acheo non che biondo non che ariano non che slavo. E’ la tragica storia che si ripete dai tempi di Troya
israeliti: non fate troppo la differenza tra chi morì per mano titina e chi per mano hitlaeriana, perchè dentro le foibe caddero anche ebrei e dentro i forni finirono anche italiani ebrei e non, e non erano italiani comunisti, ma solo italiani.
Echeggiava ai tempi un canto titino
” NE TURCHI NE EBREI NE NOBILI RAGUSEI ”
ragazzi non corriamo il rischio di mangiarci fra di noi
qualcuno può dire: MA DI BIONDI CE NE SONO ANCHE TANTI DI ITALIANI: Si: Ma questi sono un altro genere di biondi., come del resto vale anche per i bruni. noi italiani sia pure parenti degli ebrei, siamo per storia di invasioni barbarie depredazioni abbusi subìti, un povero sangue bastardo. C’habbiamo il sangue italiano più quello dei tanti stupratori che abbusarono delle nostre ave, che non ci rende però meno italiani, anzi:Ancora di più proprio perchè frutti di povere ragazze abbusate da maiali di passaggio, siamo figli delle nostre ave: Solo delle nostre ave, rendendoci così l’identità italiana immacolata, oso dire ancora di più della maria vergine
Noto, come sempre, che intorno agli ambienti degli esuli ruotano personaggi che definire “nazi-fascisti” è un eufemismo.
Questo dei “biondi”, delle “ave stuprate” non è neanche un nazi-fascista come i tanti che partecipano a teste rasate e saluti romani ai raduni del 10 febbraio o alle sempre più ricorrenti cerimonie di Bazovica/Basovizza. Questo mi sembra un delirante psicolabile.
O sbaglio?
gli sporchi titini forse ancora non lo sanno, ma con il massacro che hanno consumato sul nostro sangue hanno gettato le fondamenta di una nuova religione appartenente ad un solo singolo stato nazione, come l’ebraismo per l’jsrael Paro paro alle atrocità egizzie sul popolo eletto è stato lo sterminio di italiani sull’italia per mano slava, e come l’eco del popolo eletto era jsrael, l’eco nostro è ISTRIA FIUME E DALMAZIA NE SLOVENIA NE CROAZIA sino a che arriveremo a possedere una atomica per ogni nazione.
TITINI NON SAPETE LA VORAGINE CHE AVETE APERTO
Ma quale massacro titino? Quale? 600 infoibati sarebbe un massacro?
@Carando in Mujesan
meritate solo disprezzo
Carando in Mujesan in andrea.