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Simonetta MINGAZZINI sulla conferenza ” Il Crocefisso, un segno di civiltà”

APPUNTI DI SIMONETTA MINGAZZINI SULLA CONFERENZA DEL PROF. ANDREA PADOVANI “Il Crocefisso, un segno di civiltà”

 

Il Prof. Andrea Padovani, ordinario di Storia del diritto medievale e moderno nella Facoltà di Giurisprudenza dell’università di Bologna, nella conferenza che ha tenuto a Toscanella il 12 novembre, ha tracciato la storia e le ragioni della presenza -recentemente contestata anche dalla Corte Europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo – del crocefisso nei luoghi pubblici. Coloro che si dichiarano avversi alla presenza dei crocifissi nei luoghi pubblici ritengono di non dover imporre un segno religioso in uno Stato che vuole essere laico. Andrea Padovani spiega che se il crocefisso fosse solo un simbolo religioso, si potrebbe essere d’accordo, poiché altererebbe equilibri e distanze in uno Stato che si definisce laico, ma non è così.

La sentenza della Corte farebbe concludere che allora dovrebbero scomparire le croci sui campanili delle chiese, cimiteri, dipinti, sculture, ambulanze, ospedali…

Secondo il Prof. Padovani occorre distinguere: il crocefisso non è solo un segno religioso, bensì ha molte altre valenze, è un simbolo polisemico.In una chiesa richiama la passione di Cristo. Nei luoghi pubblici ispira invece un dato di civiltà, rivestendo un valore storico e culturale di enorme importanza.

Il “nostro” mondo non sarebbe infatti quel che è, senza l’apporto del cristianesimo e, così come affermava Benedetto Croce, non possiamo non essere cristiani.Il crocefisso nelle aule giudiziarie trova ragione nel diritto romano e nel diritto canonico, storicamente comuni all’Europa. Il diritto canonico aveva mitigato l’impostazione egoistica del diritto romano, permeandolo con i principi della Chiesa: equità, giustizia sostanziale, libertà e rispetto della persona.

Si tratta di fondamenti alla base di tutti gli ordinamenti giuridici europei.Nelle aule dei tribunali il crocefisso riveste un valore fondamentale: richiama quel tragico errore giudiziario che condusse alla condanna di quell’ Innocente.

Nelle sale del palazzo ducale di Venezia, quadri e raffigurazioni della condanna di Cristo sono ovunque, per richiamare i giudici del tempo a quella sensibilità e correttezza necessarie per poter giungere alla condanna di una persona.

Il crocefisso negli istituti di cura e negli ospedali è presente perché storicamente è il popolo cristiano che si è da sempre fatto carico dei poveri e degli emarginati che invece erano abbandonati dall’orgogliosa mentalità romana.

 

Il crocefisso nelle scuole, perché? Perché nel medioevo, si moltiplicano i luoghi destinati all’educazione dei fanciulli e degli adulti: conventi, monasteri, chiese, università.Nei sigilli delle Università più famose del mondo (Alma Mater di Bologna, La Sapienza di Roma,  l’Università di Siena, di Oxford, Cambridge, ecc.) vi sono simboli religiosi, ad indicare la motivazione che ha condotto all’erezione delle università.Perfino recenti studi su Irnerio – fondatore già nell’XI °secolo della scuola giuridica di Bologna – hanno chiarito, contrariamente a chi sosteneva che l’Università di Bologna fosse nata in contrapposizione alla Chiesa, che prima di dedicarsi agli studi del diritto giustinianeo, Irnerio fu un teologo, attento conoscitore delle opere di Sant’Agostino.

Per non dire della cultura classica tramandata dai monaci benedettini che, nei loro scriptoria, ricopiarono tutte le opere del diritto.

Alla luce di questo, il Prof. Padovani ritiene che l’insegnamento della dottrina cattolica non dovrebbe essere un insegnamento facoltativo nelle scuole pubbliche, bensì materia obbligatoria, perché indispensabile e fondamentale per capire la letteratura, la storia, il diritto, l’arte. Il cristianesimo è fondamentale, e non è questa un’affermazione che violi il principio di laicità.Una cosa è sapere, altro è credere.Una cosa è conoscere, altro è esprimere un atto di fede.

Senza questi strumenti conoscitivi non potremmo essere in grado di accostarci alla voce dei secoli che ci hanno preceduto.Il filosofo Spinoza, ebreo olandese del XVII secolo, scrive che per la salvezza non è assolutamente necessario che noi conosciamo Cristo secondo la carne (con atto di fede), mentre è tutt’altra cosa per quel che riguarda quell’eterno figlio di Dio che è la sapienza eterna di Dio.

C’è una profonda sintonia di vedute fra Spinoza e Papa Benedetto XVI, nel discorso di Ratisbona, contenete riflessioni sul Verbo di Dio. E’ da qui che trae avvio e linfa la razionalità dei procedimenti scientifici, nonché la distinzione fra un atteggiamento puramente fideistico, come quello dell’ISLAM, e fra un atteggiamento di sostegno alla ragione nel cristianesimo.Il crocefisso nelle sale dei consigli comunali: è merito del cristianesimo avere distinto la religione dalla politica, cosa che a tutt’oggi non è nel mondo islamico.

Il Prof. Padovani richiama la lotta per le investiture, la vicenda storica di Enrico IV che si recò a Canossa per chiedere perdono al Papa Gregorio VII, i rapporti tra il potere secolare ed il potere dei Papi, le prime vere rivoluzioni della storia.Le moderne democrazie sono ancora debitrici verso il monachesimo benedettino del principio di maggioranza nelle deliberazioni, poiché questo era il sistema adottato all’interno dei monasteri.

E ancora. Il diritto naturale, che anticipa le eventuali dichiarazioni dei diritti umani, fu sostenuto ed insegnato dalla Chiesa e dai cristiani.Il valore della persona, tanto conclamato, e l’uguale dignità degli esseri umani, sono nozioni che si affermano con forza solo grazie al cristianesimo. Né il diritto naturale, né la concezione di persona sono diffusi nella cultura islamica.Alla luce di questi elementi, non si capisce perché la croce come simbolo di civiltà non debba apparire in quei luoghi dove si tratta del bene politico e del bene comune.La presenza dei soli simboli dello Stato NON può essere sufficiente, poiché la storia di questo Paese non può ridursi agli ultimi 60 anni.Non possiamo pensare che gli immigrati possano sentirsi vicini alla nostra cultura solo per gli ultimi 60 anni di storia che vogliamo mostrare. Occorre invece la tutela convinta del patrimonio culturale tutto.

La storia poteva essere diversa senza la presenza del segno della croce.Hitler improntò la propria ideologia recuperando tradizioni germaniche longobarde e simboli pagani, un modello feroce che non conosceva pietà per nessuno.Nell’editto di Rotari, anno 643, compare nel prologo “è giunta fino a me la voce dei poveri e dei derelitti” frase all’epoca inconcepibile per un popolo pagano, eppure in quei tempi la Chiesa riuscì ad imprimere la propria orma. Se a quei tempi l’Occidente si arrestò di fronte al baratro di una civiltà inumana, come quella germanica, fu merito di quel crocefisso che qualcuno vorrebbe cancellare dai nostri occhi.

Cosa significa il termine LAICO?E’ un termine che pone problemi anche ai laici. Inizialmente significava “non apertura alla Chiesa”, quindi una definizione in negativo, come la PACE, che significa “non guerra”.Ma che cos’è, in positivo, un laico? Colui che sostiene le proprie affermazioni senza dipendere dalle Scritture.Il nichilismo sostiene che non esistono valori che possono essere condivisi e ognuno orienta la propria vita come gli aggrada. La ragione celebra quindi i propri trionfi con macchinari, attrezzature, biotecnologie, telecomunicazioni, ecc. Tuttavia quando la ragione si pone domande del tipo:  chi siamo noi? qual è il nostro destino? qual è il bene? qual è il male?… allora la ragione rinuncia a dare risposta.Molti giovani non sanno per cosa valga la pena di vivere e quale sia la stella polare.Fede e ragione sembrano così inconciliabili, quando invece, l’una e l’altra, consentono all’uomo di spiccare il volo.L’uomo è costruito per queste domande ed è irragionevole non affrontarle.Il filosofo Nietzsche, in rottura con il cristianesimo, afferma che se Dio fosse dimostrabile attraverso i nostri ragionamenti scientifici, non sarebbe più Dio, perché sarebbe come tutto ciò che controlliamo con la nostra testa. La definizione di laicismo (“malattia” della laicità) è quanto esclude completamente, perché irrilevante, quanto attiene la sfera religiosa dell’uomo che appartiene allo stadio infantile dell’umanità.La radice del laicismo è nell’illuminismo, corrente filosofica del ‘700 che “vuol portare la luce laddove era l’oscurità della religione e del medioevo.”Se si pensa che dall’illuminismo trae forza la  rivoluzione francese che sostituisce alla Trinità i concetti di uguaglianza, fratellanza e legalità, che si evolvono nel liberalismo e nel socialismo, questi favoriscono le più cruenti lotte dell’800 e ‘900.Il concetto di libertà viene esasperato dal liberalismo, quello di uguaglianza dal socialismo e non si capisce perché gli uomini debbano essere “fratelli”.Il laicismo vorrebbe ridurre il fatto religioso ad un sentimento individuale.Secondo il laicismo, il dialogo con altre culture è possibile solo qualora ci si spogli della nostra identità religiosa. Per questo il Natale, secondo alcuni, offenderebbe la cultura islamica, così come il crocefisso.

Abbiamo ridotto la nostra esistenza su un piano puramente materiale ed è uno dei principali rimproveri che ci muove l’Islam.L’Islam considera l’Occidente un satana, uno sfruttatore del terzo mondo, un nemico di Dio.

Questo perché si vuol relegare Dio in un angolo, come se non esistesse, come se rappresentasse un danno.Gli islamici, per cui il dato religioso ingloba tutta la loro esistenza, sarebbero più rispettosi se trovassero di fronte cristiani fedeli, proprio perché disprezzano chi abbandona la propria fede.

 Toscanella, 12 novembre 2009

 

Simonetta MINGAZZINI sulla conferenza ” Il Crocefisso, un segno di civiltà”ultima modifica: 2009-11-15T10:07:00+01:00da
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