BOLOGNA: la bella città che vorrei….

Era il luglio di 30 anni fa quando arrivai a Bologna: 1980. Diciotto anni prima ero nato, ed  avevo lì trascorsi i mie primi anni nell’azzurro mare di Sardegna (estati lunghe di 3-4 mesi l’anno!..).Arrivai solo con mio padre, avevamo anticipato il resto della famiglia (madre, sorella e fratello minori) di qualche settimana. Non conoscevo nessuno e passavo il mio tempo tra,  la nuova casa – in via Galliera 34: centro storico che più centro non si può – e fuori, girando a caso per la città.

Entrai immediatamente in un bellissimo gruppo di Amici, i migliori fino a quel momento incontrati. Giovani semplici, con voglia di vivere, ridere, scherzare e giocare. Bologna mi appariva sì, come una grande città, più perché era sulla bocca di tutti che per quello che la percepivo, cioè mi sembrava un paesello di provincia dove giravi e ti sentivi sempre a casa, dove conoscersi ed incontrarsi era la cosa più naturale di questo mondo. Timori per la sicurezza? Nessuno…Pericoli di delinquenza? Idem….Sporcizia?neanche l’ombra…”voglia di fare” da parte della gente?TANTA!! In quel periodo incontrai intraprendenza, convinzione, grinta, entusiasmo. I caratteri giusti per una comunità ORGOLIOSA DI SE’ e con voglia di fare.

Abbandonai il centro nel 1990, causa  ulteriori trasferimenti, cominciando a vivere questa volta nella provincia di Bologna, anche se in quello stesso anno, ad inizio estate fui assunto in aeroporto – dove lavoro tutt’ora -così non perdevo perciò il cordone ombellicale con la città.

La politica mi ha portato di recente a stringere ancor più nell’intimità il rapporto con la città. Ripasseggiandola sotto i portici, riguardandola nei momenti fugaci che ti appaiono agli occhi: le persone, gli autobus, gli stranieri, i nuovi negozi ma….ma…

…MA qualcosa, più che qualcosa è cambiato. Saranno mie impressioni, sensazioni vane ma voglio condividerle con voi che mi leggete per verificare nei vostri commenti se possono trovare qualche e più elemento di riscontro o meno. Tornando con gli amici, a volte alle prime luci dell’alba, notavo gli spazzini attrezzati che lavavano e spazzavano la città, mi sembrava di osservare una donna già bella a cui i parrucchieri, le estetiste la aiutavano a valorizzare la propria bellezza agghindandosi per nuovi e gioiosi momenti che di lì a poco avrebbe trascorso con i suoi cittadini….l’inizio di giornata. Mattina…il fornaio, il salumerie che di prima mattina servono le massaie, efficienti chiacchieroni felici….gli intrattenimenti giornalieri di svago – serali e non solo – così diversi e numerosi fino all’imbarazzo della scelta…ma, soprattutto lo spirito di intraprendenza, la voglia di fare che percepivo in ognidove, spirito molto diverso da quello che ebbi occasione di confrontare con la gente della terra in cui ero nato: gente ospitale e seria, cordiale con misura ma molto riservata e chiusa.

OGGI che succede a Bologna? Mi sembra una città anziana, stanca di cose nuove, di ritmi che più facilmente i giovani sanno portare ed insegnare. Mentre però il paragone con le persone non ci sta perché un uomo o donna che siano hanno tutto il diritto in tarda età di ridurre e ritirarsi a vite più lente e rilassanti, per una città che VIVE, che RESPIRA, che mostra un CUORE ed un ANIMA non può essere accettabile che essa venga spinta verso la rassegnazione, verso il nulla,verso lo stare fermi..aspettando e aspettando ancora.

Ecco perché sono attivo in politica, e lo vorrei essere ancora di più. Per AIUTARE a dare assieme ad altri Amici, a questa città, stimoli, inviti, energie.. grazie alle quali possa riprendere il suo antico percorso dell’esistenza, per farlo avrà bisogno soprattutto dei giovani e giovanissimi guidati anche da uomini e donne la cui l’esperienza non manca.

Dobbiamo gettar via  almeno quegli ultimi anni improduttivi, dove alla “bella signora Bologna” è stato fatto obbligo di convivere con primi cittadini  vuoti di idee e ricchi di ideologismi superati dalla storia, pieni solo di presunzione, gravemente lacunosi di fatti concreti se non addirittura disonesti nell’uso del denaro pubblico, fino a subire un forzoso commissariamento. La bella Bologna deve uscire da questa umiliazione, riprendendo coscienza di se e delle sue fortissime potenzialità. Lo dovrà fare presto, già nella prossima occasione delle elezioni comunali…il cambiamento politico è necessario ed urgente se non si vuole una città il cui stato di rassegnazione ed immobilismo diventi irreversibile.

BOLOGNA: la bella città che vorrei….ultima modifica: 2010-10-11T00:44:28+02:00da plcrasti
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